Ecco come cambia l’Obamacare
Per anni i Repubblicani hanno dichiarato guerra all’Obamacare. Trump, durante la campagna elettorale, ha giurato che una volta entrato alla Casa Bianca avrebbe tolto di mezzo la riforma sanitaria fortemente voluta dall’ex presidente. Ma si trattava (e si tratta) di un tema che non può essere affrontato solo con un tratto di penna (ordine esecutivo): serve un intervento legislativo ad hoc. E così, dopo settimane di annunci, finalmente i Repubblicani hanno presentato una bozza di riforma per mandare in soffitta l’Affordable Care Act (il vero nome dell’Obamacare).
Vediamo cosa prevede la proposta di legge presentata dai deputati del Gop. Denominata “American Health Care Act” (leggi il testo), va a tagliare buona parte dei sussidi federali stanziati e abolisce le tassazioni mirate sulle compagnie assicurative, le case farmaceutiche e le classi più abbienti. Abolito l’obbligo, per le grandi società private, di assicurare i propri dipendenti. Estesa fino al 2020, invece, l’espansione di Medicaid, il vecchio programma pubblico (risale a Lyndon Johnson) di cure garantite a chi ha un reddito basso. Previsti crediti fiscali legati a età e reddito.
Le compagnie assicurative avranno maggiori margini di manovra. In altre parole potranno decidere quanto premio far pagare sulla base dell’età e di altre variabili. Non potranno, però, rifiutare l’assicurazione a soggetti già malati (come avveniva in passato). Anche se saranno autorizzate a incrementare il premio (fino al 30%) a chi da molto tempo è privo di una polizza. Per quanto riguarda la copertura sanitaria per i figli, sarà assicurata dalla polizza dei genitori fino al compimento dei 26 anni di età.
Molto soddisfatto di questa bozza di riforma lo speaker della camera, il repubblicano Paul Ryan: “The American Health Care Act butta giù i costi, favorire la concorrenza e dà ad ogni americano accesso ad assicurazioni sanitarie di qualità. Protegge i giovani adulti e i pazienti con condizioni preesistenti”. Poi ha assicurato che l’iter di approvazione sarà “trasparente”. Insomma, niente giochini a favore delle lobby. Dalla Casa Bianca la reazione è molto positiva. Il portavoce Sean Spicer ha detto che si tratt di un “importante passo verso il ripristino delle scelte sanitarie e della convenienza. Il presidente Trump – ha aggiunto il portavoce – è ansioso di lavorare con entrambe le Camere del Congresso per cancellare e rimpiazzare l’Obamacare”.
Scontata la stroncatura da parte dei Democratici. La Trumpcare non sostituisce l’Affordable Care Act, tuona il leader di minoranza al Senato, il democratico Chuck Schumer, ma “costringe milioni di americani a pagare di più per meno cure”. Ma al di là dello scontro ideologico come andrà a finire la vicenda? Approvazione spedita in tempi rapidi, vista la maggioranza repubblicana in entrambi i rami del Congresso? In realtà non è così scontato. Il Grand Old Party (Gop) controlla il Senato con 52 seggi (contro i 48 dei democratici). Sulla carta, quindi, i numeri ce li ha, però è anche vero che basterebbero tre senatori a non far passare la legge. “Voglio capire bene quale sarà la copertura, quale sarà il costo”, ha avvertito il senatore repubblicano Bill Cassidy, aggiungendo che procedere “senza avere tutti i dettagli” è molto complicato.
Intanto Donald Trump esulta. “Il nostro nuovo meraviglioso Healthcare Bill – scrive il presidente su Twitter – è pronto per essere esaminato e negoziato. L’Obamacare è un completo e totale disastro, imploderà presto”. E in un altro tweet ha aggiunto: “Sto lavorando ad un nuovo sistema, in cui ci sarà competizione nell’industria farmaceutica. I prezzi per gli americani scenderanno”.