A proposito di fake news
Spero che i lettori mi perdoneranno se uso un verbo inesistente, la maccheronica italianizzazione dell’inglese “to quote” (citare). Un bel giro di parole per dire che “straquoto” (cioè condivido in pieno) ciò che ha scritto il giornalista Guido Olimpio su Facebook a proposito delle cosiddette “fake news”, di cui tanto si parla in questi giorni. Ve lo riporto qui sotto:
Disinformazione c’è sempre stata, oggi ci sono delle differenze:
– raggiunge un pubblico vastissimo grazie ai “social”.
– non c’è evento che non sia accompagnato da teorie cospirative, frottole. Ne vedo ogni giorno su Twitter e Fb. E spesso sono rilanciate da gruppi omogenei e non solo dal cretino del web.
– vedo siti di pubblicazioni che dovrebbero essere serie che pubblicano articoli sul web (ripeto sul web) dai toni cospirativi. I casi sono due: o non capiscono una mazza o invece cercano i “like”.
Esiste una precisa regia politica che mira a manipolare l’opinione pubblica con le balle? Oppure alla base delle fake news c’è solo il desiderio di fare soldi sfruttando gli “allocchi”? Il dibattito è aperto. Ma ci può essere una medicina contro questo male? Un bell’articolo di Marcello Zacché (leggi qui) ci spiega qual è l’unica soluzione possibile: fidarsi dei professionisti dell’informazione. Che possono sbagliare (ci mancherebbe), ma se lo fanno dovrebbero pagare in qualche modo. O almeno così dovrebbe essere. Qualcuno giustamente sottolinea che ci sono anche i giornalisti prezzolati: verissimo, ma il fatto che esistano numerose testate e tanti professionisti, e soprattutto che vi sia il pluralismo dell’informazione, dovrebbe essere sufficiente a far sviluppare i necessari anticorpi.
Segnalo anche un altro interessante post su questo tema, scritto su Facebook dal giornalista Stefano Magni: “Fate pure la legge contro le fake news. Introducete pure i controlli sui contenuti dei siti e dei blog e magari mettete anche qualche bel filtro sui social network, come fanno in Cina. Così vi sentirete più sicuri, perché ritenete che il Web sia penetrato dalla propaganda russa, che appoggia i partiti di destra e da questa minaccia ci si deve difendere a costo di reintrodurre la censura. Fate pure tutte queste cose e altre ancora. Tanto fra un paio di anni i filo-russi vinceranno le elezioni e tutte queste vostre belle leggi le useranno loro, per mettere a tacere voi. I russi e i loro complici troveranno già la pappa fatta e vi ringrazieranno (prima di censurarvi)”.