I telefonini di Trump e la sicurezza
Che telefono utilizza il presidente Donald Trump? Qualcuno risponderà “chi se ne frega!”. Altri, invece, capiranno che dietro a questa banale domanda c’è un problema importante. Cerchiamo di spiegare perché. Trump usa almeno due iPhone, che gli sono stati messi a disposizione dal governo. Uno è abilitato solo a effettuare telefonate, l’altro invece ha alcune app caricate: alcuni siti di news e Twitter, strumento indispensabile per il presidente. Secondo quanto ha scritto Politico alcuni, nello staff del presidente, hanno cercato di convincerlo di non sottovalutare i rischi legati alla sicurezza. A partire dal fatto che un semplice telefono, dotato di fotocamera e microfono, se finisce sotto il controllo degli hacker (magari tramite un distratto clic su un link) può diventare molto pericoloso. Quando ancora era alla Casa Bianca Obama si lamentò del fatto di non poter utilizzare uno smartphone ma di avere “solo” un Blackberry. Il motivo? Sempre le solite ragioni di sicurezza.
Mary McCord, ex capo della sicurezza nazionale del Dipartimento di giustizia, ha detto alla Cnn che l’utilizzo di smartphone personali può essere pericoloso. C’è da dire, però, che Trump usa quelli messigli a disposizione dal governo (e quindi appositamente controllati). Provare a intrufolarsi nel telefonino del presidente può attirare le fantasie degli hacker di tutto il mondo, per non parlare delle spie. “Gli avversari stranieri che cercano informazioni sugli Usa – osserva Nate Jones, ex direttore dell’antiterrorismo – sono implacabili nella loro ricerca di vulnerabilità nelle reti di comunicazione del nostro governo, e non c’è nessun obiettivo di intelligence più ricercato del presidente. Ignorare la sicurezza del telefono per comodità, potrebbe rappresentare un rischio significativo per il Paese”.
Dallo scorso gennaio nell’ala ovest della Casa Bianca è vietato l’uso dei telefonini personali (basterebbe che uno di questi finisse in mano a un hacker per poter lavorare come “cavallo di Troia”). Trump accetterà di rispettare le raccomandazioni che gli vengono rivolte sull’uso dello smartphone? Vedremo. Dovrebbe farlo, non solo perché è nel suo interesse (e di quello del Paese che governa) ma anche perché fu proprio lui, non molto tempo fa, ad attaccare duramente Hillary Clinton per l’uso (pericoloso in termini di sicurezza) di un server privato di posta elettronica.