Trump sfida Mosca
Lo accusano di essere stato aiutato da Mosca e di essere impigliato, mani e piedi, nel Russiagate. Lui che fa? Non solo respinge al mittente ogni accusa, ma va oltre. Lancia un segnale forte in politica estera: ritira gli Stati Uniti dal trattato nucleare Inf (Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty) con la Russia, che dal 1987, era Reagan, regola la messa al bando dei missili convenzionali e nucleari con un raggio di azione tra i 500 e i 5.500 km. La mossa è stata decisa da Donald Trump come risposta alla continua violazione (del trattato) da parte della Russia. Il presidente Usa, dunque, apre un nuovo fronte con la Russia. Forse lo fa in chiave elettorale, per togliersi di dosso le accuse di essere troppo amico di Putin, in vista delle elezioni di Midterm.
La Russia ovviamente non l’ha presa bene: è un “passo pericoloso”, ha detto il vice ministro degli Esteri russo, Sergey Riabkov. “Sarebbe un passo molto pericoloso che, sono sicuro, non sarà capito dalla comunità internazionale e si attirerà anche delle condanne gravi”. Questo trattato è “significativo per la sicurezza internazoinale e la sicurezza nucleare, per il mantenimento della stabilità strategica”.
Parlando in Nevada Trump ha spiegato così la propria decisione “La Russia ha violato l’accordo, lo violano da molti anni, non so perché il presidente Obama non ha negoziato o ritirato, e non lasceremo che violino un accordo nucleare e uscire e fare armi (mentre) non ci è permesso”. In effetti Obama nel 2014 accusò la Russia di testare missili nucleari a media gittata (almeno dal 2008). ma non volle smuovere troppo le acque mettendo mano all’accordo, forse per evitare di aprire un nuovo scontro diplomatico militare. Gli Usa però hanno sempre denunciato la presunta violazione, informando i paesi alleati della Nato. Di recente il segretario generale della nato, Jens Stoltenberg, si è detto preoccupato per “la mancanza di rispetto degli impegni internazionali, compreso il trattato Inf, da parte della Russia”. Da parte sua Mosca ha sempre negato di aver violato gli accordi.
Uno dei protagonisti di quel trattato, l’ex presidente dell’Unione sovietica Mikhail Gorbaciov, critica la mossa americana: “I vecchi accordi sul disarmo non devono assolutamente essere infranti. È così difficile capire che il rifiuto di tali accordi è una mancanza di saggezza?”.
Il vero obiettivo della mossa di Trump potrebbe però essere un altro. Secondo John Bolton, consigliere per la sicurezza della Casa Bianca, l’Inf danneggia gli Usa non tanto rispetto alla Russia quanto, soprattutto, nei confronti della Cina, visto e considerato che Pechino non ha alcun limite nella produzione di missili nucleari di media gittata. Bolton ne parlerà a Mosca nei prossimi giorni. Potrebbero saltare anche altri accordi sulle armi.