Trump, il muro e il falco sui migranti
È stato uno dei suoi cavalli di battaglia e, una volta eletto, uno dei principali motivi di scontro con i democratici. Il muro al confine con il Messico che Donald Trump intende realizzare a tutti i costi, continua a tenere banco nel dibattito politico americano. Al presidente non vanno giù alcune critiche tecniche e ribadisce che verrà costruito un nuovo muro, non si tratterà di un semplice restyling. Trump accusa chi mette in circolazione informazioni sbagliate sul progetto. “Gran parte del muro che viene costruito al confine meridionale – twitta il presidente – comporta la totale demolizione delle vecchie strutture prive di valore che vengono sostituite da una nuova barriera e da nuovi basamenti. Il problema – prosegue – è che gli hater dicono che non sia un nuovo muro e che si tratti piuttosto di un restyling. È sbagliato. Dobbiamo costruire dove è assolutamente necessario. Inoltre, viene fatto un lavoro notevole per rinnovare e riparare le barriere che sono in condizioni pessime e non sono efficaci. Bisogna riportarle a standard altissimi”.
A un “falco” la gestione del dossier sui migranti
Trump affida a Ken Cucinelli, ex procuratore della Virginia (considerato un falco sull’immigrazione) il compito di gestire la politica sui migranti al dipartimento per la Sicurezza Interna. Cuccinelli riferirà regolarmente al presidente sul suo operato in seno al dipartimento che, da quando è stata allontanata Kirstjen Nielsen, è retto ad interim da Kevin McAleenan. Intanto Mark Krikorian, direttore del think tank “Center for Immigration Studies” (molto ascoltato dalla Casa Bianca sul tema immigrazione) esprime alcune perplessità sulla nomina: “Non ha alcuna esperienza con i temi sull’immigrazione, ma ne ha per quanto riguarda l’applicazione della legge”. L’unico aspetto positivo, si sottolinea, è che risponderà direttamente al presidente.