Lo hanno detto tutti: è stato un disastro. Quasi che l’evento, tanto sbandierato, lo avesse organizzato Trump. Stiamo parlando dell’annuncio, in diretta Twitter, del lancio della campagna elettorale per le presidenziali Usa da parte di Ron DeSantis, governatore repubblicano della Florida. Problemi tecnici a non finire e una figura non proprio bella per il rampante politico del Gop che sogna di fare le scarpe a Trump. Quest’ultimo gongola per la figuraccia del rivale. “Wow, il lancio di DeSantis su Twitter è un disastro, l’intera sua campagna sarà un disastro, il lancio di DeSantis sarà fatale?”, ha ironizzato l’ex presidente su Truth Social, il suo canale social. Lo staff di Trump ha colto la palla al balzo pubblicando un video in cui si paragonavano i problemi di DeSantis con l’annuncio fatto invece da Trump lo scorso novembre, a Mar a Lago, dove tutto filò liscio.

Cos’è accaduto

“Vorrei dare il benvenuto al governatore DeSantis per…”, ha detto Musk prima che l’audio saltasse. “È un peccato, non era mai capitato prima”. Si sente qualcuno nel sottofondo che afferma: “Ci sono tante persone” collegate. Quando finalmente è stata restituita la “voce” a DeSantis, ventisei minuti dopo, Musk ha dato la colpa ai suoi troppi follower, oltre 140 milioni, e (almeno questo) si è scusato. Ma fare una prova prima? Persino Joe Biden ha preso in giro DeSantis, pubblicando un link con un messaggio ironico: “Questo funziona”. Nulla di così grave e irrimediabile. Anche se la figuraccia rimane (e siamo certi al 100% che Trump ci ricamerà a modo suo).

Cosa ha detto DeSantis

“Corro per guidare il grande ritorno degli Stati Uniti. Sappiamo che il nostro Paese è nella direzione sbagliata, lo vediamo con i nostri occhi e lo sentiamo nelle nostre ossa”. Poi il governatore della Florida ha illustrato il suo programma, senza dimenticare di sottolineare le differenze rispetto a Trump, ma ovviamente anche a Biden. Con una punta di malizia ha voluto sottolinear un dettaglio anagrafico: “Sarò energico”. In molti vi hanno letto una sottolineatura dell’età avanzata dei suoi sfidanti. Ed ha aggiunto, con enfasi: “Mantengo le promesse e anche i miei critici lo sanno”. Assicurando che il muro al confine con il Messico lo verrà fatto: “Mobiliteremo tutte le risorse per farlo”. Assicurato il pugno duro: “Nessuno ha il diritto di arrivare nel nostro Paese illegalmente”. Respinte al mittente le accuse di oscurantismo illiberale: “In Florida nessun libro è vietato, sono per l’istruzione ma non per l’indottrinamento a scuola”, ed ha promesso di battersi contro la “politicizzazione del clima”. Molto interessanti i riferimenti alla politica estera: nessuna variazione rispetto a Trump (ma anche a Biden): la Cina è il pericolo pubblico numero uno. Poche parole sulla guerra in Ucraina: DeSantis non vuole che si allarghi e assolutamente intende evitare un coinvolgimento delle truppe americane.

 

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