Usa, quei prestiti d’onore da cancellare
Se n’era parlato anche in Italia una trentina di anni fa. Il prestito d’onore per gli studenti, introdotti dalla legge 390/1991 sul diritto allo studio, la stessa che disciplina le borse di studio. L’idea era nata negli Stati Uniti (student loan), sulla carta per garantire a tutti di poter accedere all’università, indipendentemente dal reddito o dall’eccellenza dei risultati conseguiti. Lo “schema” era abbastanza semplice: sovvenzionare gli studi, tramite accordi con le banche, facendo ripagare poi le rette ai ragazzi dopo la laurea, una volta trovato un lavoro. I problemi sono nati perché con il passare del tempo ci si è resi conto che i soldi da restituire erano troppi rispetto ai redditi ottenuti. Uno squilibrio che ha creato non pochi problemi a molti cittadini americani.
Negli Usa costa molto studiare. Nelle università pubbliche meno costose possono bastare 20-30mila dollari all’anno, mentre negli atenei privati si superano facilmente i 50mila dollari, in taluni casi anche 75mila. Un corso di laurea di 4 anni può superare anche 250mila dollari.
Secondo alcune stime negli Stati Uniti almeno 45 milioni di persone hanno un debito col governo federale, per un ammontare complessivo di 1.600 miliardi di dollari, con una media di 35.500 dollari per (ex) studente. Biden in campagna elettorale aveva promesso di intervenire, tagliando i debiti contratti dagli studenti universitari. Un taglio fino a 10.000 dollari di prestito federale a chi, dopo la laurea, abbia un reddito inferiore a 125mila dollari all’anno se single, 250mila se con famiglia. Per chi invece ha un reddito molto basso il piano prevedeva il raddoppio dei tagli, fino all’estinzione totale del debito. Promessa importante ma, conti alla mano, pesantissima per i conti dello Stato: 400 miliardi di dollari. La Corte Suprema era intervenuta bloccando l’iter, o meglio, stabilendo che la legge dovesse essere approvata dal Congresso (con le dovute coperture finanziarie). Biden è andato avanti, limitando però il suo piano a 804.000 ex studenti, con un costo stimato pari a 39 miliardi di dollari.
Oggi Biden, a pochi giorni dalle elezioni presidenziali, ha annunciato un altro alleggerimento del debito studentesco, rivolto però ai dipendenti pubblici, per una spesa pari a circa 4,5 miliardi di dollari. La misura, inserita nel programma “Public Service Loan Forgiveness“, è di aiutare insegnanti, infermieri e altri lavoratori pubblici cancellando il loro debito studentesco dopo 10 anni di servizio pubblico e 10 anni di versamenti. Il governo Usa riconosce, al contempo, di non essere riuscito a rispettare i propri impegni: solo 7.000 persone hanno potuto godere del programma.