Non c’è niente da fare: in Italia nulla sembra avere successo quanto l’eccesso. E questa regola vale soprattutto nel circuito mass mediatico, compresi i social network.

Anzi facebook e twitter ne sono l’apoteosi e, pur senza arrivare a conclusioni “apocalittiche” e alquanto snob secondo le quali essi avrebbero dato diritto di parola a legioni di imbecilli, se si gode di una certa visibilità o di un ruolo pubblico, sarebbe opportuno tenere a mente il fatto che spesso tweet e post vengono ripresi e amplificati da altri mezzi di comunicazione, in un circolo vizioso e autoreferenziale.

Succede dunque che Vladimiro Guadagno in arte Vladimir Luxuria, ex organizzatrice di serate trasgressive, ex prostituta ed ex deputata della Repubblica Italiana in quota Rifondazione Comunista, affidi ad un tweet la sua costruttiva ed elegante critica sull’evoluzione del Ddl Cirinnà sulle unioni civili: “Facciamo il#PartitoArcobaleno e mettiamolo in quel posto noi a loro”.
Sul “posto” al quale si riferisce Vladimir non ho dubbi, li ho piuttosto su chi siano quei generici “loro”. I politici? I partiti? Gli italiani che sono contrari alla stepchild adoption? Perché di questo in realtà si tratta, il compromesso accettato da Renzi per l’approvazione del Ddl in questione sarebbe infatti lo stralcio del contestato articolo 5, quello appunto sull’adozione del figlio naturale da parte del partner.
Dunque Luxuria vorrebbe metterlo in quel determinato posto, speriamo solo metaforicamente, a chi crede che avere figli non sia un diritto, non sia un capriccio, non debba essere perseguito a tutti i costi anche a discapito del figlio stesso, a chi ritiene che l’orrenda pratica dell’utero in affitto – a cui l’ex parlamentare si è detta più volte favorevole – sia tutto fuorché un dono di una donna che si presta spontaneamente a fare da “incubatrice”. Ne prendiamo atto. Così come del fatto che non è la prima volta che la trans più famosa d’Italia si faccia prendere la mano da un uso disinvolto di twitter. Qualche settimana fa con lo stesso mezzo augurava a Giorgia Meloni di concepire figli trans. La colpa della leader di Fratelli d’Italia? In primis, ovviamente, il peccato originale di essere una donna di destra e, nella fattispecie, l’aver confessato la sua dolce attesa durante il recente Family Day che si è svolto a Roma.
Peraltro lo stesso giorno succede anche che un’altra transessuale, la prostituta turca Efe Bal, che non disdegna di pubblicare su facebook selfie piuttosto spinti, già balzata agli onori della cronaca qualche mese fa per il suo trasporto erotico (non ricambiato) per Matteo Salvini e per una polemicuccia con alcuni militanti leghisti sull’utilizzo improprio del simbolo del Sole delle Alpi, non abbia trovato di meglio da fare che presentarsi vestita da suora alla suddetta manifestazione romana. Sai che originalità…Una roba che sa di carnevalata di cattivo gusto tendente al cheap piuttosto che di provocazione, oltre che un gesto offensivo in quel contesto per i cattolici tutti e per chi quell’abito lo porta ogni giorno per vocazione.

Pare che la mise le sia stata suggerita da una giornalista de La 7, almeno così ha affermato Bal interpellata in merito. Ma qual prodigalità nell’ elargire consigli così geniali! Del resto sia Miss Bal che la ben più popolare Luxuria da tempo ormai sono “coccolate” dai giornalisti e accreditate come maître à penser in autorevoli talk show, a partire da quelli “nazionalpopolari” stile D’Urso fino al salotto buono della tv, le agognate poltroncine bianche della “terza camera” di Bruno Vespa.
Il potere di “redenzione” dei media è talvolta impressionante. Basta un buon passaggio in televisione o in radio et voilà! da simbolo di trasgressione si può tranquillamente diventare un modello di virtù da seguire. Pensare che Efe Bal era stata contattata anche come possibile concorrente della imminente Isola dei Famosi (Efe famosa? per cosa? Per essere una transgender?), salvo poi essere sostituita last minute, almeno a quanto dichiarato dalla stessa, da tal Simone Coccia, ex spogliarellista e attuale fidanzato della senatrice Pd Stefania Pezzopane. E questo è un altro discorso su cui si dovrebbero stendere non veli pietosi ma intere lenzuola. E per il quale ovviamente valgono le stesse considerazioni di cui sopra: Coccia famoso? Per cosa? Per essere il toy boy di una parlamentare? Dunque non me ne vogliano Efe o Vladimir, qui non c’entra nulla l’orientamento sessuale. Ma evidentemente i quindici minuti di celebrità, a detta di uno che di queste cose se ne intendeva – Andy Warhol – non si negano a nessuno.
La bella trans turca ha comunque ottenuto il suo scopo: far parlare di sé. Come all’epoca successe a Luxuria, che l’Isola (o l’ultima spiaggia?) dei famosi l’ha vinta nel 2008 per parteciparvi poi anche nelle edizioni del 2011 e del 2012, prima nei panni di opinionista e poi di inviata. Del resto da anni è una presenza fissa dei nostri progressisti e avanguardisti palinsesti televisivi, viene invitata con lauti cachet a fornire la sua preziosissima opinione sull’ immensità dello scibile umano, in ogni dove e in ogni come. La si può sentire discettare di leggi elettorali piuttosto che di casi di cronaca nera, di diritti civili e di tendenze make up.
Sia Efe Bal che Vladimir Luxuria, quest’ultima in particolare, hanno sicuramente “speso” la loro notorietà in favore degli interessi del mondo LGBT, chiedendo rispetto e diritti, si son fatte portavoci di battaglie contro l’intolleranza e la discriminazione. Per carità, tutto legittimo e anche condivisibile. Tutti, uomini, donne, etero, omosessuali e transessuali meritiamo che la nostra dignità di esseri umani venga rispettata. E che le nostre scelte e i nostri diritti lo siano altrettanto. Ma il rispetto va anche dimostrato verso gli altri prima che preteso verso noi stessi.
Quando un (ex) uomo insulta e ferisce una donna in gravidanza che ha come unica colpa quella di essere di altra parte politica, si può poi invocare rispetto? Quando per pura provocazione e desiderio di visibilità ci si presenta in abito religioso ad una manifestazione con una forte connotazione cattolica, si può poi invocare rispetto?
È una forma di incoerenza, oltre che di maleducazione. Un conto è l’ironia, la boutade o la trovata “ad effetto”, un conto è la volgarità. Per essere ironici occorre prima di tutto essere autoironici e non credo proprio che questa sia una qualità che appartiene a certi paladini dei diritti LGBT, che al contrario si prendono sempre molto sul serio e tacciano di omofobia, razzismo e fascismo chiunque osi criticare o fare un appunto alle loro rivendicazioni.
In un Paese dove la priorità sembrano essere diventate le unioni civili, dove persino una manifestazione canora come Sanremo è stata trasformata in un evidente spottone pro matrimonio gay (e adozione di bambini nati tramite maternità surrogata), in un tripudio stucchevole di nastri, nastrini, braccialetti e pochette arcobaleno come se piovessero, dove 400 esponenti della cultura, della musica e del cinema lanciano un appello sul web in favore del Ddl Cirinnà, il ruolo di vittime discriminate dalla società no, proprio non si addice loro.
E per favore smettiamo di pensare che tutto sia sempre dovuto e permesso.

P.s. Ho deliberatamente scelto di utilizzare articoli e aggettivi declinati al femminile con riferimento a Efe Bal e Luxuria in conformità al “sentire della persona” e non al sesso biologicio perché credo che al di là della grammatica sia opportuno e giusto riferirsi ad un/a transessuale usando il genere scelto e non il sesso biologico. Il linguaggio politically correct non c’entra nulla, è piuttosto una questione di rispetto.

Appunto.

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