L’ultimo discorso di Obama
Per l’ultima volta Barack Obama terrà il discorso sullo stato dell’Unione, la tradizionale relazione tenuta dal presidente americano di fronte al Congresso riunito in seduta comune. Come avviene ogni anno alcune persone sono state invitate a seguire il discorso. Scorrendo la lista dei 23 invitati troviamo un rifugiato siriano e un immigrato messicano. Un altro posto, invece, sarà lasciato vuoto: simboleggia le vittime delle violenze causate dalle armi da fuoco, una battaglia a cui Obama ha deciso di dedicare buona parte dei suoi ultimi sforzi alla Casa Bianca.
Lo scienziato Refaai Hamo, 55 anni, è fuggito dalla Siria nel 2012. Da meno di un mese ha ricevuto il visto per stabilirsi a Troy (Michigan), assieme ai suoi 4 figli. Invitandolo al Congresso la Casa Bianca intende sottolineare la propria apertura ai rifugiati siriani. Al contempo Obama intende rimarcare la propria distanza rispetto ai candidati repubblicani alla presidenza, che si oppongono all’accoglienza per motivi di sicurezza. La casa di Hamo fu distrutta quasi completamente da un missile del regime di Damasco, uccidendo sette suoi familiari, tra cui la moglie e una figlia. L’uomo si è rifugiato in Turchia, dove non ha trovato lavoro perché non aveva un permesso di residenza e dove gli è stato diagnosticato un cancro allo stomaco, curabile solo con un’assicurazione medica di cui non disponeva. Due anni più tardi, l’uomo ha ottenuto lo stato di rifugiato negli Usa. La sua storia, apparsa sul sito “Humans of New York“, ha catturato l’attenzione di Obama e dell’attore Edward Norton, che ha lanciato una raccolta fondi per la sua famiglia.
La Casa Bianca ha invitato anche un giovane che è arrivato da bambino negli Usa, senza documenti, assieme ai genitori. Si tratta del messicano Oscar Vazquez, arrivato a Phoenix in Arizona quando aveva 12 anni, laureato in Ingegneria meccanica e diventato poi cittadino statunitense. Questo invito è stato fatto per sottolineare gli sforzi dell’amministrazione Obama a favore dei migranti, con la protezione dal 2012 di mezzo milione di giovani che rischiavano l’espulsione.
La first lady Michelle Obama ha invitato Ryan Reyes, moglie di una delle 14 vittime morte nell’attacco terroristico di dicembre a San Bernardino, in California, Larry Kaufman. L’uomo avrebbe salvato la vita a quattro persone prima di morire, e Reyes dopo i fatti aveva chiesto “il rispetto della tolleranza”, per “non trattare in modo diverso i musulmani”.
Il posto che rimarrà vuoto, invece, ricorderà “le vittime delle violenze per le armi da fuoco che non hanno voce, perché hanno bisogno che noi parliamo per loro”, si legge nel comunicato ufficiale della Casa Bianca.
Tra gli altri invitati ci sono un’attivista per la riforma della giustizia penale, una per la riforma delle politiche sulla droga, un attivista per i diritti degli omosessuali, studenti, veterani, il governatore del Connecticut Dannel Malloy e il presidente di Microsoft, Satya Nadella.
– Segui il discorso di Obama sullo stato dell’Unione (martedì 12 gennaio ore 21.00, le 3.00 di mercoledì notte in Italia).