Alemanno , Marino , Cota . Ma noi italiani crediamo nelle sentenze?
Da sempre non credo nelle sentenze. Chi dice che “le sentenze si rispettano “ per me è un fesso. Le sentenze si eseguono, si oppongono, si leggono e si commentano se uno ne ha tempo. Qualche mese fa un avvocato siciliano mi disse “ una sentenza di colpevolezza non fa di un uomo un omicida”. Era l’ avvocato di una persona che ha avuto sentenza di colpevolezza in tre gradi di giudizio . Mi ha raccontato alcune cose e gli ho creduto sinceramente. Credo che quel suo cliente sia in carcere per omicidio e invece avrebbe dovuto scontare solo una condanna per un reato minore.
Non credo nelle sentenze perché credo poco nella affidabilità di parte della magistratura. Basti pensare agli insabbiamenti dei casi Ustica, o delle balle che ci hanno raccontato su Tortora o su Calciopoli il processo più mediatico del secolo, nel quale dopo tre gradi di giudizio è rimasto coinvolto un arbitro solo e per partite non della Juventus. Ma non voglio parlare di questo altrimenti si scade nel tifo e non è questo il luogo. Sta di fatto che quelloc he disse il PM Narducci “ Piaccia o non piaccia agli imputati non esistono telefonate di Moratti, Facchetti , Sensi o altri dirigenti con i designatori arbitrali “ fu sbugiardato di brutto e basterebbe questo a voler vedere molto più chiaro in quel processo.
In questi giorni i giudici ci vengono a dire che le cene di Marino erano lecite , le mutande verdi di Cota anche , per non parlare di Alemanno innocente da qualunque collegamento con Mafia Capitale. E se su quest’ ultimo ho letto intercettazioni tra personaggi di Mafia Capitale che raccontavano tra loro come Alemanno fosse all’ oscuro di tutto , dei primi due non ho letto da nessuna parte quali fossero gli indizi , le prove o le motivazioni per rendere lecite le cene o le spese per mutande. Se qualcuno ne sa più di me ovviamente mi colmi questa carenza (non leggo tutti ingiornali tutti i giorni). E’ evidente che Marino e Cota abbiano commesso comuqnue dei peccati non capitali. La vera colpa di Marino per me è stata amministrare malissimo la città , peggio di Alemanno e degli altri predecessori. Il non aver capito che la guerra alle auto è da stupidi se non si fa prima la Metro , i parcheggi e altro. Roma è una città dove chiuque gira in auto per assenza di alternativa. A me piacerebbe andare in ufficio in metro e tornare allo stesso modo. Ma Roma non è Milano, è molto molto più grande , le linee sono solo due o tre e per chi ha un lavoro per il quale deve girare la città , è impossibile prendere autobus . Marino non si sarebbe mai dovuto far coinvolgere in battaglie dissanguanti a favore di matrimoni gay contro legge sui quali un sindaco non ha potere come è giusto che sia, ma occuparsi delel buche , della fragilità della città alla pioggia, e dell’ immondizia. Ecco la vera colpa di Marino. Che ora vorrebbe tornare in politica ? Se ne stia a casa , i romani e gli italiani non hanno bisogno di un impiastro del genere. E magari spieghi bene ache la storia dei rimborsi in USA e Italia. Magari non era reato , ma sconveniente si. Oppure divida il conto ” alla romana” , così nessuno gli rifaccerà le 56 cene per 12.000 euro.
I romani, sempre terribili con i soprannomi a presa per i fondelli , chiamarono Rutelli “ er cocomero” ( Verde fuori e rosso dentro) e Marino lo soprannominarono “ SottoMarino “ visto che andò in crisi la città alle prime pioggie. Vediamo che soprannome daranno alla Raggi.
Ultima domanda: perchè a Renzi nessun magistrato chiede conto delle spese a Firenze e provincia?