Il 2019 si è chiuso positivamente per l’Oro (+18%) e per l’Argento (15%).
Tra i metalli preziosi il Silver segna tuttavia la performance peggiore, mentre il Palladio con +55% la migliore.
Dall’inizio del 2020 il Palladio scambia oltre i 2200 dollari l’oncia, ampiamente sopra il prezzo dell’Oro e oltre 2 volte il prezzo del Platino.
E’ evidente che le bullion bank abbiano perso il controllo del mercato future di questo metallo ed il suo valore è ormai determinato dai prezzi di scambio del fisico. Quando e se accadrà per Silver e Gold ne vedremo delle belle. 
Dopo tanti anni di manipolazione diventa complesso chiudere lo scoperto……
Infatti, trovare il Palladio fisico da consegnare e’ un vera e propria impresa ed è per questo motivo che il tasso di interesse, da riconoscere per ottenere il metallo in prestito, ha raggiunto il 36% annuo (3% al mese….).
C’è da dire che tale situazione è comunque un buon test grazie al quale capiremo come la manipolazione riuscirà a gestire lo short strutturale sul Palladio e di conseguenza comprenderemo cosa potrà accadere quando il medesimo contesto si realizzerà sull’Argento.
In ogni modo, la sotto performance del Silver ha comportato che i ratio verso gli altri metalli siano saliti significativamente.
Ci vogliono rispettivamente circa 85 e 120 once di Argento per comprare 1 oncia d’Oro e 1 oncia di Palladio. Abbastanza surreale se si considera che l’Argento presenta la più alta conduttività elettrica e termica rispetto a tutti gli altri metalli, risultando vitale in moltissimi settori dell’economia mondiale e senza concrete alternative di sostituzione.
È molto richiesto anche nella green economy che mostra tassi in fortissima crescita (fotovoltaico, macchine elettriche ed ibride, etc.).
Oltre l’80% della produzione annuale di Argento è assorbita dall’industria e lo stock complessivo di riserve a livello mondiale si stima sia pari a meno di un anno di produzione.
Inoltre, il prezzo del Silver così basso ha obbligato le imprese minerarie a ridurre gli investimenti nell’attività di esplorazione e ricerca, necessari ad individuare nuovi giacimenti.
Al contempo, le stesse imprese per mantenere l’equilibrio finanziario hanno dovuto concentrare le estrazioni dove il grado del minerale risultava particolarmente alto.
Ciononostante la percentuale del metallo grezzo ricavabile dall’attività estrattiva si è costantemente ridotta, raggiungendo livelli inferiori del 35% rispetto a 10 anni fa.
Quindi, per mantenere i medesimi livelli di produzione dell’argento è oggi necessario estrarre una percentuale sempre maggiore di minerale a costi chiaramente più elevati.
Non dimentichiamo che la messa in produzione di una miniera richiede in media 10 anni, di conseguenza la produzione annuale mondiale di Silver anche nel caso in cui i prezzi dovessero salire velocemente, difficilmente riprenderà a crescere nei prossimi anni.
Analizzando i dati del decennio appena concluso, sorprende il raffronto tra la performance dell’indice S&P 500, salito del 400%, e quella dell’Oro e dell’Argento, saliti del 40% e del 22%.
A fine 2019, il ratio tra l’indice S&P 500 ed il Silver ha raggiunto il livello del 2001, quando l’argento era dimenticato a 4 dollari l’oncia.
La crescita dei mercati azionari è certamente dipesa in larghissima parte dalla quantità di moneta creata e dall’esplosione del debito mondiale, che in rapporto al GDP ha raggiunto proprio a fine anno il massimo storico (322%). Il solo debito pubblico americano, sempre nell’ultimo decennio, e’ raddoppiato, passando dagli 11,5 trilioni di dollari agli attuali 23 trilioni.
Anche l’attivo della Federal Reserve (diventata il più grande Hedge Fund della storia, come ben evidenziato da Warren Buffet) e’ quadruplicato passando da 1 a 4 trilioni.
La sotto performance dei metalli e’ chiaramente correlata alla sistematica manipolazione del prezzo, certamente realizzata anche al fine di proteggere il potere di acquisto del dollaro ed il valore sempre più insostenibile degli asset finanziari.
Ormai la consapevolezza che il valore dell’Oro e dell’Argento sia distorto dal mercato future e che i prezzi, in rapporto alla montagna di moneta creata negli ultimi 10 anni, siano incredibilmente bassi è sempre più diffusa. Inoltre, con la domanda in aumento e con una minor disponibilità di metallo fisico, iniziano ad aumentare le difficoltà rispetto al passato nel perpetuare la manipolazione dei prezzi dei metalli.
Il Gold Silver ratio sopra 85 e l’Open Interest sul Silver future vicino al massimo storico, proprio nel contesto di una domanda di Argento prevista in crescita e di un produzione stagnante con tendenza alla riduzione, costituiscono aspetti determinanti per un marcato rialzo dei prezzi.
L’attrattivita’ ed il potenziale dell’Argento è certamente superiore a quella dell’Oro e per tale motivo è preferibile sovrappesare maggiormente le Silver stocks rispetto alle Gold stocks.
Credo sia utile segnalare che gran parte delle società minerarie che producevano quasi esclusivamente Argento e che utilizzano ancora oggi nel loro brand la parola Silver hanno acquisito miniere d’Oro diventando quindi delle Gold/Silver stock (ad es. Pan American Silver, Silver standard, etc.) e per questo motivo di Silver stock pure ne sono rimaste veramente poche:
First Majestic Silver, Fortuna Silver, Mag Silver, Silver Wheaton sono tra queste.
Concluderei con una notizia che arriva dal Mississippi, dove è stato presentato un disegno di legge al Senato che esonererebbe l’oro e l’argento dalla tassa statale sulle vendite.
Come già avvenuto per diversi altri stati Americani, l’entrata in vigore di questa legislazione eliminerebbe un ostacolo all’uso dell’oro e dell’argento nelle transazioni quotidiane, eliminando di fatto il monopolio sulla moneta da parte della Federal Reserve.
Anche il Mississippi sta per fare un passo importante verso il trattamento di Oro, Argento, Platino e Palladio come denaro anziché come merce.
Credo che sia un processo irreversibile la de-tassazione della “moneta reale” e speriamo che tali iniziative potranno essere politicamente prese in considerazione anche da qualche stato europeo.

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