Gigi XIV
Il regno di Luigi XIV di Francia fu il più lungo della storia, ma venne depennato secoli dopo dalla Rivoluzione culturale di Gianroberto Casaleggio. Ora, gli amici di questo blog sanno che non mi sono mai baloccato in parodie dei 5Stelle. Forse perché tutti i semi-alfabetizzati che conosco – gente da scuole serali di marketing esperienziale – si trastullano quotidianamente nel far tana ai grillini più grulli, per sentirsi dalla parte dell’erudizione. E forse perché credo che l’imperterrito e genuino dilettantismo del Movimento sia stato uno straordinario contravveleno alle sinistre piattole di professione. Tuttavia, è giunto il momento di rendere plateale ciò che ci siamo sempre detti confidenzialmente. Ragazzi, voi avete bisogno di qualcuno che vi soprintenda la divulgazione! Io non so come possiate non coglierne la necessità, sciagurati che non siete altro! Vi serve una figura che supervisioni, ispezioni, sorvegli i dispacci che sbrodolate a livello mondo! Basterebbe un ex concorrente di Passaparola, invece che del Grande Fratello, ma mi propongo in prima persona, gratuitamente, come Principal ministre d’État. Sono disposto a leggere – e nel caso riscrivere – ogni dichiarazione, ogni status, tweet, abboccamento del Movimento con il mondo esterno. Sarò il Mazzarino di Giggino. Basta farsi compatire Urbi et Orbi, per la Madonna di Montevergine! Non smozzicatevi le balle da soli, servendole come bruscoli per i famelici vermi a sonagli che vi circondano! E’ possibile che quando stilate documenti ufficiali non vi sia il vaglio di qualcuno che conosca almeno la fotosintesi clorofilliana, i licheni, la Rivoluzione Francese, le pasticche del Re Sole?! Che ricordi vagamente le vicende che vanno da Lady Oscar alla Stella della Senna?! Ci sarà qualche collaboratore del ministro Di Maio che abbia sentito nominare, non dico Napoleone Bonaparte, ma almeno i Tre Moschettieri! Oppure no? E voi sareste i visionari della comunicazione del futuro?!
Farvi le pernacchie per un congiuntivo errato, una capitale espatriata o un traforo immaginato è hobby da miserrimi pedanti. Sono il primo a riconoscerlo. Ma quando la gaffe è una finestra che si spalanca su un campo gravitazionale da cui non può uscire neppure un lumicino di contezza, il problema non è più quel buco nero culturale, ma la stolidità di chi non intende arginarne i devastanti effetti. «La Francia ha una tradizione democratica millenaria» non è un lapsus, un’amnesia; è una Waterloo. Chiedo scusa… è ‘na catastrofe! In politica si può essere incolti; fessi no.