Humour negroide
«Può venire dalla pubblicità la critica più devastante al Congresso Mondiale delle Famiglie? Può sì, con lo humour nero di un’azienda di pompe funebri», scrive Enrico Mentana sulla propria pagina Facebook, in un delirio di ilarità dei suoi seguaci. Al di là dell’opinione sui partecipanti a tale Congresso, è bizzarro che si faccia ricorso alla struttura scheletrica della testa per esprimere ignoranza, superstizione, arretratezza, rozzezza spirituale, pensiero primitivo. E che la cosa crei sollazzo in un tale consesso di civilizzati e antirazzisti militanti, animatori culturali di una delle comunità virtuali più genuine del pensiero progressista. Se infatti osserviamo con attenzione quel teschio, noteremo un significativo prognatismo, camerrinia, assenza di soglia nasale, fronte bassa, arcata dentale sporgente, dolicocefalia evidente e una scatola cranica più piccola. Tutte connotazioni che richiamano i negroidi. L’umorismo che nasce dal riferimento a caratteristiche anatomiche per comunicare qualità morali e intellettuali è reso possibile solo da irremovibili e subcoscienti preconcetti razziali.