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“Caro Gennariello – scrisse Pasolini ad un allievo immaginario – a causa della scuola diseducatrice sei qui davanti a me come un povero idiota, umiliato, anzi degradato, incapace di capire, chiuso in una morsa di meschinità mentale che, fra l’altro, ti angoscia”.Sono le poche righe da cui è scaturita l’idea di dar vita a questo blog. Parole portatrici di una struggente quanto tragica attualità.“Gennariello” fu il destinatario ipotetico cui Pasolini inviò un “trattatello pedagogico” raccolto in Lettere Luterane. Un giovane di quindici anni, napoletano, borghese, amante del calcio. Il prototipo di studente potenzialmente imbevuto dal conformismo.

Lo scrittore e regista romano cercò di metterlo in guardia dai professori, dai compromessi degli intellettuali, dall’immobilizzazione delle aspirazioni dentro un consesso culturale marcio ed incapace di sviluppare il libero pensiero, la libera immaginazione, la vocazione dell’intelligenza personale.Gli individui all’interno della scuola italiana, insomma, andrebbero sviluppandosi come contenitori vuoti, buoni solo ad essere riempiti con le nozioni utili al pensiero dominante, a quella cultura totalizzante cui Pier Paolo Pasolini addossava la responsabilità di voler accentrare tutto dentro la civiltà dei consumi.

Chissà cosa avrebbe pensato Pasolini dell’accordo tra il Miur e Mcdonald’s per l’alternanza scuola-lavoro. Il ministero dell’istruzione, infatti, ha siglato un’intesa per cui gli studenti potranno svolgere le ore previste dalla legge 107 (Buona Scuola) all’interno dei locali del celebre fast food. Un favore niente male ad una multinazionale, mentre il Pd in piazza canta “Bella Ciao” in sostegno del Sì al referendum. Chissà cosa avrebbe scritto a Gennariello. Probabilmente le stesse medesime cose.

La forza di Pasolini, d’altro canto, sta nell’essere stato un profeta. Era il 2 novembre 1975 quando l’autore di “Scritti corsari” fu assassinato all’Idroscalo di Ostia. Il poeta di Casarsa aveva già compreso che persino la scuola si sarebbe rivelata corresponsabile del proliferare dei modelli imposti, della distruzione delle differenze, dell’omologazione, di un edonismo neo-laico privato di qualunque valore umanistico, del dominio, insomma, dell’ideologia del consumo e dell’immagine. L’istituzione scolastica, alla fine della fiera, come stampella del totalitarismo della mercificazione.Gli studenti italiani lavoreranno a Mcdonald’s nelle ore di lavoro previste dalla 107.

Deve essere stato questo il sogno ribelle dei sessantottini che oggi occupano le cattedre ed i banchi ministeriali d’Italia.

Pasolini aveva ragione.

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