La sfida di Happy Dolphin a Blu Whale comincia da #Iovalgo
C’è un Delfino Felice che sta nuotando nello stesso mare della Balena blu. Lei tira giù, sempre più in basso verso gli abissi. Lui innalza verso l’alto.
Con l’hashtag #happydolphin e #sfidadei30giorni ha cominciato a muoversi da una settimana nella rete sperando di restare imbrigliato il più possibile tra i contatti degli adolescenti che hanno voglia di sfide sì ma tutte positive.
L’idea è di due psicologhe che lavorano a Milano a Napoli, Ilaria Riviera e Roberta de Angelis che da anni lavorano con gli adolescenti. “Abbiamo voluto fare qualcosa di concreto per contrastare la Blu Whale”, spiega Ilaria Riviera. Ecco quindi The Happy Dolphin, una sfida, 30 regole in 30 giorni che portano verso l’autostima. Il primo passo? Scrivere sul braccio “#Iovalgo ” con un pennarello, una penna, dei colori…. E’ partita solo da sette giorno ma ci sono già circa 3mila ragazzi che stanno giocando.
“Questa è la nostra risposta al #bluwhale, il gioco che partendo dalla Russia si sta diffondendo a macchia d’olio in tutto il mondo – spiegano ai ragazzi nella loro presentazione le due psicologhe – Un gioco pericoloso, il cui obiettivo è distruggere fisicamente e psicologicamente i ragazzi che partecipano. La loro strategia è aumentare il senso di isolamento degli adolescenti, spingerli a provare emozioni negative e a mettere in atto autolesionismo e tentativi suicidari. Il nostro obiettivo è l’opposto, farti star bene con te stesso e con gli altri, attraverso lo sviluppo di:
#autostima
#benessere
#relazionisociali
#autoefficacia”
Ilaria Riviera ci spiega come funziona?
“Basta iscriversi qui e ogni giorno per un mese si riceverà una mail con spunti di comportamento positivi. Le regole devono restare per il momento misteriose, possiamo anticiparne solo qualcuna… Si tratta di fare ad esempio un elenco delle cose che siamo bravi a fare, oppure telefonare a tre persone per dire che gli vogliamo bene… E’ un gioco studiato sulle regole della Blu Whale esattamente al contrario”.
Su cosa fa leva la Blu Whale?
“Si sono basati sulla sensibilità degli adolescenti che sono in una fase della vita difficile. E attenzione, non devono essere per forza adolescenti depressi o con altre problematiche conclamate. Tutti gli adolescenti sono vulnerabili perché sperimentano emozioni e situazioni in modo più intenso rispetto agli adulti, sia in positivo che in negativo. Nella blu whale vengono utilizzati meccanismi psicologici che alterano i meccanismi mentali per fare stare male i ragazzi. Anche piccole cose ma ripetute in continuazione possono alterare la mente di una persona”.
Anche nel bene, quindi.
“Infatti. Nel nostro gioco vengono utilizzati meccanismi psicologici positivi che servono per aumentare le emozioni buone, l’autostima, la percezione di efficacia e le buone relazioni sociali. La psicologia deve aiutare le persone a stare meglio e non a stare peggio”
Perché la sfida?
“I ragazzi sono attratti dalla possibilità di mettersi in gioco e di essere protagonisti della propria vita. Con il nostro gioco vogliamo far capire che si può stare bene invece che male. E creare un gruppo in cui viene condivisa la cultura del benessere con atteggiamenti costruttivi per sé e per gli altri. L’ultima prova alla fine dei 30 giorni vuole lasciare regole e idee che i ragazzi possano continuare a mettere in atto”.
Il gioco è totalmente gratuito.
“Certo, perché il nostro obiettivo è di diffondere una cultura psicologica del benessere e di far in modo che tutti possano usufruirne. Possono giocare i ragazzi da soli ma anche insieme ai genitori. Bisogna ricordare che gli adolescenti tendono sempre ad emulare. Sono alla ricerca della propria identità, per questo tendono a imitare quello che fanno gli altri. Indossano i comportamenti che vedono come fossero vestiti da cambiare. L’autolesionismo oggi è molto diffuso… quello che è meno diffuso è l’esempio in positivo, come imparare a prendersi cura di sé, a valersi bene e valorizzarsi”.
Qui di seguito vi riporto l’articolo scritto dalla psicologa Ilaria Riviera sul suo sito (qui in link ) su come funziona la blu whale e quali sono i meccanismi. E’ molto chiaro nello spiegare come funziona.
BLU WHALE VS HAPPY DOLPHIN
di Ilaria Riviera
Blu whale è un gioco distruttivo, che coinvolge i giovani dai 9 ai 18 anni ed utilizza meccanismi psicologici ben precisi. Il “gioco”, nato sui social network, ha avuto inizio in Russia per poi diffondersi in altri paesi. In Italia è arrivato da poco, ma ha già fatto una vittima. Io ed una mia collega abbiamo studiato i meccanismi del Blu Whale e abbiamo creato un metodo per contrastarlo. Il nostro metodo si chiama “The Happy Dolphin” ed è un gioco costruttivo e positivo!
COME FUNZIONA IL BLU WHALE?
I ragazzi vengono adescati tramite i social network. Entrano in contatto con delle persone che si fanno chiamare “curatori”. Questi ultimi tengono le redini del gioco e inviano ai ragazzi delle “sfide” giornaliere da affrontare. Chiedono ai ragazzi di mettere in atto dei comportamenti disfunzionali e autolesivi. Ad esempio, incitano a farsi dei tagli sul corpo, a svegliarsi durante la notte, guardare video con scene cruente.
Queste “attività”, non sono scelte a caso. Si tratta di comportamenti che portano ad un’alterazione delle capacità cognitive e a vissuti emotivi disforici. I ragazzi che si sottopongono a queste sfide ne risentono psicologicamente. Questo “gioco” dura 50 giorni, giusto il tempo di condizionare la mente dei ragazzi per portarli a compiere l’ultima sfida, il suicidio.
In Russia ci sono stati più di 150 suicidi a causa del Blu Whale e anche in Italia un ragazzo è morto per questo! Questi dati dovrebbero far riflettere…
I MECCANISMI PSICOLOGICI DEL BLUE WHALE
Come fanno queste persone ad intrappolare i giovani e convincerli ad affrontare tutte le sfide, fino farli morire? Utilizzando la sensibilità e vulnerabilità degli adolescenti e alcuni subdoli meccanismi psicologici:
Sensibilità dell’adolescente
In una fase di sviluppo, come l’adolescenza, si è più sensibili alle stimolazioni esterne. Si presta molta attenzione all’ambiente esterno e ai comportamenti degli altri. Questo perché l’adolescente, costruisce la sua identità, provando e sperimentando quello che vede.
Ricerca dell’approvazione dell’altro
Gli adolescenti, più degli adulti, cercano l’approvazione dell’altro. I “curatori” hanno sfruttato proprio questo aspetto. Hanno creato una relazione con i ragazzi, che hanno iniziato ad ascoltare quello che loro gli dicevano.
Allontanamento dal contesto familiare
Nel periodo adolescenziale i ragazzi vivono spesso situazioni di conflitto e allontanamento dai genitori. Non parlano, non condividono più come facevano da bambini. I curatori della blu whale accentuano questa condizione, riportando l’importanza di non parlarne con gli adulti. In questo modo aggregano i ragazzi a loro, allontanandoli dal contesto familiare.
Creazione di un gruppo di appartenenza
Gli adolescenti hanno bisogno di far parte di un gruppo di pari e di sentirsi accettati da loro. I curatori hanno quindi creato un gruppo di pari con la stessa ideologia e gli stessi comportamenti. Durante il gioco infatti si entra in contatto con altri giocatori, con cui condividere le esperienze e su cui contare nei momenti di paura.
Condivisione ed emulazione
Le persone che entrano in un gruppo, tendono ad uniformare il loro pensiero, soprattutto se il gruppo è caratterizzato da credenze molto forti. I giovani che entrano a far parte del “gruppo della blu whale” iniziano a condividere le opinioni, le percezioni e i comportamenti tipici del gruppo. Si creano così dei comportamenti di emulazione.
Riconoscimento sociale
Nel gruppo della blu whale vengono osannati i ragazzi che portano a compimento le sfide. Chi arriva a compiere l’ultima sfida appare all’ interno del gruppo come un “eroe”, forte e coraggioso. Si crea così nei partecipanti il desiderio di sentirsi così e di essere riconosciuto positivamente dagli altri.
Deprivazione del sonno
Ai giovani viene chiesto di svegliarsi per diversi giorni alle 4.20. In questo modo viene messa in atto una progressiva deprivazione di sonno. La deprivazione di sonno produce effetti dannosi sul cervello e diversi problemi psicologici. Conduce a:
- un’alterazione degli stati emotivi. Chi è deprivato di sonno può sperimentare durante la giornata intense emozioni di tristezza, euforia, aggressività e paranoia.
- un’ alterazione della “percezione del pericolo”
- una difficoltà nel pianificare le attività.
Stimoli negativi
I curatori della blu whale associano la deprivazione di sonno a degli stimoli negativi. Istigano i ragazzi a compiere dei comportamenti autolesivi, amplificando le emozioni negative. Fanno inoltre familiarizzare i ragazzi con la situazione che può portare al suicidio, facendoli andare sui tetti e stare sui cornicioni.
Come ti ho spiegato su, durante la deprivazione di sonno, il nostro cervello fa fatica a programmare. Agisce quindi in modo più automatico, rifacendosi alle azioni che ha compiuto nell’ultimo periodo. Associando la deprivazione di sonno a questi stimoli, risulta più facile istigare un ragazzo al suicidio.
I MECCANISMI PSICOLOGICI DEL BLU WHALE SONO PERICOLOSI
I meccanismi psicologici del blu whale sono molto pericolosi. Conducono ad un’alterazione delle capacità mentali, istigando al suicidio! Rischiano di cadere nella trappola soprattutto i giovani, per i motivi elencati sopra. E attenzione, non devono essere per forza adolescenti depressi o con altre problematiche conclamate. Basta essere adolescenti! Tutti gli adolescenti sono vulnerabili perchè sperimentano emozioni e situazioni in modo più intenso rispetto agli adulti, sia in positivo che in negativo!
l’adolescenza è un periodo difficile di per sè, e proprio per questo dobbiamo fare attenzione ai vissuti che sperimentano i ragazzi e agli stimoli a cui vanno incontro!
LA RISPOSTA AL BLU WHALE: THE HAPPY DOLPHIN
In contrapposizione alla negatività del blu whale, io ed una mia collega, Roberta de Angelis, abbiamo sviluppato un gioco positivo e costruttivo adatto a tutti, adulti e adolescenti, che abbiamo chiamato “The Happy Dolphin“.
Nel nostro gioco vengono utilizzati meccanismi psicologici positivi che servono per aumentare le emozioni positive, l’autostima, la percezione di autoefficacia e le relazioni sociali!
“The Happy Dolphin” può insegnare ai ragazzi, ma anche gli adulti, a prendersi cura di sè, a volersi bene e a valorizzarsi! Ma non solo, The Happy Dolphin, aiuta anche a sviluppare dei comportamenti prosociali, valorizzando l’altro e portando alla costruzione o al rafforzamento delle relazioni sociali e affettive.
Perchè la psicologia dovrebbe aiutare le persone a stare meglio, non a stare peggio! Ti invito a dare un’occhiata!