“I ragazzi in classe stanno male. E lo dobbiamo dire”. Nel “noi” il professore Enrico Galiano mette tutti, perché lui, da dietro la cattedra di una scuola delle medie vede, guarda e non si gira dall’altra parte. Dice che da soli, i prof, non ce la possono fare. Galiano è uno di quelli insegnanti “veri”, di quelli che lasciano il segno, uno dei pochi fedeli all’etimologia in-segnare. Lo ha scritto con un post, breve, puntuale, urgente. “Ora o mai più”, conclude.

Solo qualche settimana fa sul Giornale Matteo Lancini, psicologo, presidente della Fondazione Minotauro, aveva messo in guardia. Chi sono oggi gli adolescenti? Di cosa hanno bisogno? Perché con loro non funzionano più “le regole” come un tempo (l’articolo qui).

I ragazzi sono cambiati. Hanno problemi. come mai nessuno prima di loro. E se lo dice uno psicologo (bravo) e un prof (bravo) forse sarebbe il caso di smetterla di parlare e interrogarsi, ma agire.

_

Forse qualcuno lo dovrebbe dire, che abbiamo in classe ragazzi che stanno male.
Forse sarebbe ora di metterlo nero su bianco, che ne abbiamo che si tagliano, che smettono di mangiare, che smettono di uscire dalle proprie stanze.
Li guardi lì a due banchi di distanza, e ti sembrano lontani chilometri. Come dietro un vetro, non li riesci nemmeno a sfiorare.
Forse qualcuno lo dovrebbe dire che noi, da soli, non possiamo farcela. Per quanto empatici sensibili motivati, per cose come queste servono specialisti che siano sempre lì.
Forse è il caso di dirlo, che se vivi in un paese che reputa superflua la spesa dello psicologo in ogni scuola, ma non quella di arei da guerra e armi, allora vuol dire che a quel paese non importa molto dei propri e delle proprie giovani.
Forse è il momento di scriverlo forte, che questi ragazzi non fanno finta, e non fanno le vittime, e i loro non sono i-problemi-che-abbiamo-avuto-tutti.
Avere 15 anni oggi non è neanche lontanamente paragonabile ad avere avuto 15 anni nel 1993.
Forse occorre far loro capire che noi ci siamo davvero, coi fatti, e non solo a parole.
Forse è ora, perché forse è mai più.

Enrico Galiano

Tag: , ,