Piccoli De Corato crescono (e alcuni hanno la gonna)
Non capita spesso di essere scollegati – non solo da computer, internet e altre diavolerie elettroniche, ma anche da Milano. Può capitare giusto una domenica mattina, uscendo dalla funzione religiosa di una graziosa chiesa in un piccolo Comune della seconda cintura a nord-est della metropoli. E capita comunque di imbattersi in un gazebo politico. Sono molto giovani, vestiti in modo informale, avvicinano i concittadini con fare deciso ma educati. Hanno tirato fuori le bandiere di Forza Italia.
Se ti fermi a dare un’occhiata scopri che, insieme alla giovanissima Giulia Leggio, impegnata sul fronte della vita amministrativa di Basiano (zona Martesana), ad animare il banchetto c’è anche un consigliere comunale – non ancora trentenne – di Pessano Con Bornago. Si chiama Alberto Villa ed è già conosciuto per essersi candidato con un po’ di sfrontatezza alla segreteria provinciale del Pdl. E c’è una consigliera di Zona 2 di Milano, Silvia Sardone, che con la sua frenetica attività ha portato i problemi del quartiere Adriano alla ribalta. Gli amici l’hanno già ribattezzata la “De Corato in gonnella” ed è ovviamente un complimento. Per capire perché basterà dire che proprio nella stessa domenica mattina l’ex vicesindaco – che fa politica da 40 (?) anni – a 50 chilometri di distanza sta raccogliendo firme per Fratelli d’Italia dietro a un tavolino per la strada, a Canegrate. Parla di carceri e del sindaco Giuliano Pisapia e di tante altre cose. E poi alle elezioni le sue preferenze si contano a migliaia. I ragazzi di Forza Italia, intanto, fra una raccolta di firme anti-tasse, un intervento per la stampa locale on line e un incontro con il sindaco del paese, hanno messo su il gazebo e raccolto un centinaio di firme sull’Europa. E discutono di politica, moneta unica e pressione fiscale. Ma anche di degrado dei quartieri e di servizi. Camminando, pensi che non sarà tanto facile, per gli avversari del “berlusconismo”, siano essi di sinistra, di centro o di centrodestra, archiviare da un giorno all’altro un movimento che ha, nel suo motore, delle nuove leve di questo tipo.