I nomi sono importanti, proprio come le parole. Anche quelli da dare a vie, strade e parchi. Non è giusto dunque liquidare come pretestuosa la discussione che si è aperta sul Parco Adriano. La storia molti la conoscono e l’abbiamo raccontata sul Giornale: la sinistra ha scelto Franca Rame per intitolare il parco del quartiere, al confine con Sesto.

Fra l’altro la scelta ha in qualche modo smentito un referendum che era stato fatto in precedenza. Forza Italia, con Silvia Sardone, consigliere di zona 2, per questi motivi l’ha contestata duramente:

«In Consiglio di zona – ha detto – abbiamo assistito a uno spettacolo indecoroso. Nonostante il quartiere Adriano sia ormai abbandonato al degrado e le condizioni del nascente parco non ancora aperto siano problematiche a causa degli allagamenti e del mancato drenaggio del terreno la maggioranza ritiene prioritario ideologizzare la scelta del nome”. «Nonostante i cittadini della zona avessero già espresso in un sondaggio on line una netta preferenza per nomi come Marelli (per il luogo), Federico Fellini, Sergio Leone e Sandra&Raimondo (trovandoci in un’area con vie dedicate a personaggi del cinema) – ha detto ancora Sardone – la sinistra ha voluto imporre una scelta di bandiera, rossa. La forzatura di ideologia, non considerando minimamente le opzioni preferite dai cittadini, la dice lunga sul rispetto della sinistra nei confronti della città e dei suoi abitanti”.

Massimo rispetto per la Rame – insomma – ma è difficile negare che figure come quelle di Sandra e Raimondo sarebbero state enormemente più rappresentative: più vicine a tutti i milanesi e senz’altro slegate da rimandi politici e ideologici così diretti e divisivi. Ma anche in questo caso la linea della sinistra è stata di arroccamento ideologico e politico: (tentare di) accontentare i propri elettori, più che allargare e amministrare tenendo conto delle idee di tutti. Un segnale costante, ormai, che si parli di cose importanti o di dettagli. E i nomi sono importanti.

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