“Moschea in centro? Ecco perché ho votato no”
Il Consiglio di Zona 1 ha discusso della moschea nel centro di Milano, individuandola come un’emergenza urbanistica (e quindi esigenza primaria). L’opposizione ha votato contro: “Non condividiamo – spiega il capogruppo di Forza Italia, Antonio Testori – l’individuazione di molte delle priorità indicate. Sulla questione dei luoghi di culto pur condividendo la premessa che esprimeva il principio di garantire la possibilità di praticare il proprio credo a tutte le religioni abbiamo chiesto di emendare la parte che indicava tra tutte confessioni religiose solo quella musulmana con l’esigenza di avere un luogo di culto ( in città sono molte le confessioni religiose prive di uno spazio loro dedicato) e pur essendo innegabile la necessità della comunità musulmana di avere adeguati luoghi di culto, non mi risulta che esista un’ emergenza di questo tipo in zona 1″.
“In verità – continua Testori – il problema esiste a livello cittadino e avrebbe dovuto essere affrontato prima sia dalla giunta Moratti che dall’attuale. Parlare di questa questione ponendola come emergenza della zona 1 è la dimostrazione che questa maggioranza pur di distrarre la gente dalla sua incapacità di amministrare la città sceglie di affrontare emergenze e questioni create ad hoc da loro stessi”. “Entrando nel merito – spiega Testori – è bene premettere che è difficile pensare ad una moschea di piccole dimensioni. Le critiche sono varie e relative alla pianificazione dei servizi sul territorio. L’attuale maggioranza ha per anni criticato la struttura della città monocentrica chiedendo di spostare i servizi fuori dal centro e poi appena possono ne aggiungono in centro, senza effettuare un vero ragionamento urbanistico, proponendo scelte solo demagogiche perché irrealizzabili! Infatti credo che non sarà molto facile individuare un’area adatta a ospitare una moschea nel centro di Milano, per i costi immobiliari in primis. La prova di quanto sia demagogica è che tale scelta risulta contraria a tutte le politiche sulla mobilità poste in essere da questa amministrazione. Infatti, basta considerare che i musulmani hanno il venerdì come giorno di preghiera, che in tale occasione si riunisce la loro comunità, chi pratica abitualmente partecipa con l’intera famiglia e solitamente, come avveniva in viale Jenner, raggiunge il luogo di culto in macchina. Ecco che una moschea all’interno del centro o Area C non farebbe altro che incrementare la mobilità veicolare verso il centro. Infatti, la comunità mussulmana in zona 1 non è molto consistente, gran parte dei fedeli arriverebbe da fuori il centro cittadino. Come detto il problema esiste, ma riguarda l’intera città, credo che l’individuazione di una o più aree debba considerare molti aspetti, esigenze e necessità della comunità richiedente. Forse in questo caso sarebbe utile avere un confronto con la consulta delle varie comunità di stranieri, ma tale organo è rimasto lettera morta sul programma del sindaco. Aggiungo che per una questione di rispetto ritengo che eventuali aree adibite a moschee debbano essere individuate distanti da luoghi che seppur legittimamente offrono dei servizi non compatibili con la religione musulmana, quali ad esempio ricevitorie e sale giochi O bar con aperitivi su strada. Mi parrebbe assurdo vedere uscire persone da una moschea e mischiarsi a chi beve alcolici o a chi scommette”.