Nel giorno del ricordo la sinistra nega le foibe
Per celebrare il Giorno del ricordo e la memoria delle vittime, la sinistra sceglie di negare le foibe. Succede nel Consiglio di zona 3, lo abbiamo raccontato oggi sul “Giornale“:
La sinistra proprio non ce la fa. Sulle foibe continua a perdersi dietro i suoi storici tic ideologici. Il dramma delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata sono una ferita nella storia italiana. E da dieci anni una legge italiana ha istituito il Giorno del ricordo proprio per onorare la memoria delle vittime di questa pagina tragica di odio politico ed etnico. Dopo molti silenzi e imbarazzi di parte comunista, il Pd ha ormai superato il vecchio tabù del Pci. Nonostante questo, il ricordo delle foibe nelle istituzioni non è ancora un patrimonio condiviso, per la sinistra che ancora si proclama comunista.
Emblematico il caso del Consiglio di zona 3, presieduto da un esponente di Rifondazione Comunista, Renato Sacristani. Il Consiglio di zona, grazie ai voti del centrodestra e del Pd, ha deciso di patrocinare (allo spazio Oberdan in porta Venezia) uno spettacolo dal titolo «Giulia», e ha promosso a partire proprio dal 10 febbraio una mostra sulle foibe. Entrambi gli eventi sono curati dell’associazione nazionale Venezia Giulia Dalmazia, una delle più accreditate quando si tratta di ricostruire quelle vicende di ormai 70 anni fa. L’iniziativa istituzionale porta la firma del presidente Sacristani ma lui in realtà si è assentato dall’aula quando si è trattato di votarla; e ha preferito promuovere, con i suoi compagni, un’altra iniziativa, dal sapore revisionista. Il circolo zonale di Rifondazione Comunista ha infatti organizzato sempre per il 10 febbraio un suo incontro, nella sede istituzionale della Zona 3. E per parlare di foibe ha invitato come relatrice Claudia Cernigoi, una studiosa che i comunisti fanno sapere di «stimare» ma che si distingue per posizioni revisioniste. «In un’intervista sul web – fa sapere Fratelli d’Italia – si distingueva per queste imbarazzanti parole: Quanto al giorno del ricordo, è una ricorrenza voluta da una lobby trasversale che vuole negare i crimini fascisti». «Insomma – riflettono da Fdi – ci sono tutte le premesse per una bella serata giustificazionista sui crimini delle foibe proprio nel decimo anniversario del Giorno del ricordo. Una provocazione inaccettabile, una becera e partigiana operazione di propaganda politica».