I magazzini della stazione cadono a pezzi
La questione del degrado del rilevato ferroviario delle vie Ferrante Aporti e Sammartini da tredici anni indigna il quartiere che gravita intorno alla stazione Centrale. I residenti della zona 2 hanno quindi lanciato una petizione per chiedere all’amministrazione e al ministro per le Infrastrutture di mettere fine a una vergogna per la città. Se ne parla oggi sul Giornale.
Una petizione per chiedere un intervento in via Ferrante Aporti e via Sammartini. I cittadini residenti nel quartiere, riuniti nel gruppo Ferrante Aporti Sammartini e le associazioni Amici della Martesana, Associazione Anziani Greco Martesana, Cittadini Grechesi, Legambiente e Podisti di Greco hanno lanciato una raccolta firma indirizzata al sindaco Giuliano Pisapia, al vicesindaco e assessore all’Urbanistica Lucia de Cesaris e al ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi per chiedere la riqualificazione urgente del rilevato ferroviario che corre per due chilometri lungo le vie Aporti e Sammartini appunto.
Di cosa si tratta? Dei magazzini e degli spazi che si trovano sotto i binari della stazione. I magazzini raccordati, un centinaio da 300 mq ciascuno, negli anni Trenta erano adibiti a deposito per la vendita di merce all’ingrosso e sede di attività artigianali. Dagli anni Settanta l’abbandono e l’inizio del degrado dei quartieri che gravitano intorno alla stazione. La situazione ha cominciato a peggiorare nel 2000 quando Grandi Stazioni non ha più rinnovato i contratti di affitto alle attività che ancora avevano sede nei magazzini. Sparisce dall’orizzonte anche il sogno, o meglio il miraggio, che la riqualificazione della Stazione Centrale arrivi a far sentire i suoi benefici effetti lungo il rilevato ferroviario. «Al degrado – commenta Yuri Guaiana, consigliere Radicale di zona 2 – si aggiunge il tema delle enormi risorse economiche sprecate: in tutte la grandi capitali europee i magazzini ferroviari sono diventati un punto di attrazione, di rilancio urbanistico e di volano economico per tutta l’area».
«Grandi Stazioni non ha più risorse per la riqualificazione? Perché non si chiedono i fondi europei? Ci sono due tipi di fondi destinati proprio alla riconversione di aree dismesse – spiega Angelo Cappellina, portavoce delle associazioni -. E dire che il Comune è anche andato incontro a alla società trasformando la destinazione urbanistica da artigianale -industriali anche in commerciale». I cittadini hanno anche raccolto una serie di idee per animare il rilevato: «si potrebbe per esempio ricavare un parcheggio per i pullman che effettuano collegamenti con aeroporti e hinterland, che sarebbe accessibile con un ascensore direttamente dai binari, si potrebbero ricavare palestre, serre, servizi, negozi e laboratori» continua Cappellina. Insomma le idee e gli stimoli non mancano. «Abbiamo diritto di abitare in un quartiere civile e decoroso, adeguato a una delle più importanti metropoli europee – il testo della petizione -. Chiediamo di mettere in atto tutti gli strumenti necessari, a tutela dei cittadini, affinché Grandi Stazioni sia obbligata al rispetto degli impegni presi con la città».