Chi l’ha detto che gli immigrati sono solo musulmani? La religione più diffusa fra i nuovi milanesi è nettamente il cattolicesimo. Lo dimostrano le ultime stime dell’Orim, l’Osservatorio regionale per l’integrazione e la multietnicità (Orim) diffuse dall’Ismu. Al 1° luglio 2013 nella città di Milano gli immigrati (regolari e irregolari) musulmani sono 68 mila, quelli cattolici quasi 94 mila, quelli di altre religioni cristiane 46 mila. Seguono gli  induisti, 2.400; i buddisti, 19.600; i sikh, meno di 800; quelli d’altre religioni, 2.400 e quelli di nessuna religione 24.400. Gli immigrati musulmani presenti provengono in modo preponderante dall’Egitto (31.000; il 45,6% del totale), ma anche dal Marocco (9.200; il 13,5%) e dal Bangladesh (7.250; il 10,6%). In misura minore, provengono anche dall’Albania (2.400; il 3,6%), dal Senegal (2.200; il 3,2%), dallo Sri Lanka (2.100; il 3,1%), dalla Tunisia (1.500; il 2,2%), dal Pakistan (1.400; il 2,1%), dalla Turchia (1.200; l’1,7%) e dall’Eritrea (1.100; l’1,6%).

Una manifestazione dei cristiani copti d'Egitto

Gli immigrati cattolici a Milano, invece, provengono principalmente dalle Filippine (35.000, che da sole coprono il 37,3% del totale dei cittadini arrivati da Paesi a forte pressione migratoria di religione cattolica), dal Perù (18.700;
20,0%) e dall’Ecuador (12.300; 13,5%). Seguono a distanza gli srilankesi (4.700; 5,0%) e i salvadoregni (4.200; 4,5%), davanti a brasiliani (2.600; il 2,8%), boliviani (2.000; il 2,1%) e rumeni (1.700; l’1,9%), i cinesi (1.200; 1,3%).

Gli immigrati delle altre confessioni cristiane, prevalentemente ortodossi, provengono dalla Romania (11.600; per un quarto del totale delle altre confessioni cristiane a Milano), Ucraina (7.600; per il 16,4%), Filippine (5.600; per l’11,9%, in questo caso più spesso evangelici), Moldova (3.200; per il 7,0%), Perù (2.500;
per il 5,3%), Russia, Eritrea ed Ecuador (tutti 1.800, per il 3,8% a testa).

 

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