“Estate rompi-timpani. Con l’ok del Comune”
Si prepara un”altra estate rumorosa per i residenti del quartiere Qt8. Il “quartiere modello” alle porte di San Siro dovrà subire anche quest’anno il rumore della musica proveniente dal bel parco cittadino – il tutto col via libera del Comune. Ieri all’ordine del giorno della commissione Verde del Consiglio di zona 8 si discuteva dei disagi recati nelle scorse edizioni dalle attività estive. La associazione che le gestisce – secondo Enrico Salerani, capogruppo leghista – “per le proprie iniziative prevede, tra gli altri, la collaborazione del centro sociale ‘Cantiere‘ occupante abusivo di vari stabili in Zona 8″.
I portavoce dell’associazione – riferisce Salerani – ribadendo la loro volontà nel collaborare con le istituzioni, con lo stupore di molti presenti alla commissione hanno dichiarato di avere ottenuto dall’amministrazione comunale permessi per la musica sino alle 2 di notte. Per quanto invece riguarda la gestione di varie serate e nottate, gli stessi organizzatori hanno ammesso che non riescono a limitare le varie attività abusive e illegali che puntualmente si affiancano alle loro, ma assolutamente di non accettare il ruolo di delatori”. “Alcuni residenti del QT8 presenti alla commissione – ci spiega ancora Salerani – hanno portato delle foto a testimonianza di ciò che resta in loco nelle mattine seguenti, impossibile non rilevare il grande uso di alcolici e superalcolici che in larga parte viene acquistato illegalmente da venditori abusivi sul posto, anche da molti minorenni come riportato dai cittadini testimoni”.
“Spesso, soprattutto nei fine settimana – ricorda il capogruppo leghista – questi meeting arrivano ad essere frequentati da oltre mille giovani, nella completa assenza di addetti all’ordine pubblico. Mi sono permesso di consigliare all’Amministrazione, di pianificare il presidio dell’area da parte di vigilanza urbana e forze dell’ordine magari in borghese, visto ‘l’allergia alle divise’ di molti partecipanti a questi eventi, oppure di desistere nel dare questo tipo di autorizzazioni. Se non si è in grado, come avvenuto sin ora, di assicurare il corretto svolgimento degli eventi, si eviti di assecondare le richieste di associazioni. Anche se politicamente amiche”.