Mondiali al Castello, le Belle arti fingono di non vedere
“Che fine ha fatto al sovrintendenza? “ci chiedono i lettori. Com’è possibile che si continuino ad autorizzare iniziative che nulla hanno a che fare con il contesto storico culturale delle piazze monumentali? Piazza Castello ospiterà il villaggio dei Mondiali, un’iniziativa che poco si addice a uno dei luoghi più amati dai milanesi. Il governo venerdì la licenziato il decreto “Art Bonus” che prevede una maggior tutela per piazze e strade che ospitano monumenti. Le Belle arti in città si trincerano dietro il silenzio più assoluto. Voi cosa ne pensate?
Si accenderanno alle 17 dallo stadio Corinthians di San Paolo i riflettori sui Mondiali di calcio. A scendere in campo il Brasile che giocherà in casa contro la Croazia.
Alle 22 si accenderà il maxi schermo in piazza Castello che trasmetterà le partite dal Brasile fino alla finale del 13 luglio. Dopo il mercato universale, più simile a un suk universale, finito nel mirino delle polemiche e dell’autocritica, anche se tardiva, dell’amministrazione ora tocca alla Fifa world cup che occuperà la piazza all’ombra del Castello per oltre un mese. Da suk a ritrovo per tifosi magari un po’ alticci con annessi e connessi, il rischio che corre la piazza all’indomani dell’approvazione del decreto «Art bonus».
Si è chiuso martedì il bando di gara del Comune per la progettazione realizzazione e organizzazione di «Vacanze a Milano» in piazza del Cannone, e dei Mondiali di calcio in piazza Castello. Domani il Comune annuncerà il vincitore della gara. Per animare la nuova piazza pedonale, che ha superato il primo test e quindi rimarrà vietata alle auto fino almeno all’autunno 2015, Palazzo Marino ha pensato bene di trasformarla in un vero e proprio Villaggio dei Mondiali. Oltre al maxi schermi che dovranno trasmettere almeno una partita al giorno e tutti i match disputati dalla nazionale, infatti, è previsto l’allestimento di un Villaggio per l’organizzazione di attività ludico sportive. Il Comune chiede anche la realizzazione di «punti di ristoro in numero congruo rispetto all’allestimento totale». Le salamelle che sfrigolano sulla piastra, l’odore acre della cipolla sbruciacchiata sulla griglia, innaffiate da fiumi di birra sono immagini di un film già visto, in piazza Castello appunto. E che ha già scatenato violente reazioni. A questo si aggiungono le scene di delirio collettivo che la nostra città ha vissuto a ogni scudetto vinto dalle milanesi e a quella notte del 2006 quando l’Italia vinse il mondiale. E il cocktail fatto di sporcizia, devastazioni, caos e tensione è servito.
Certo, l’amministrazione si premura di assicurare che «le caratteristiche tecniche delle strutture utilizzate per l’allestimento del Villaggio dei mondiali dovranno rispettare il decoro ed essere consone al contesto monumentale di piazza Castello». Ma i festeggiamenti dei tifosi dei vari paesi non si possono scegliere a tavolino. Nè prevedere, nè tanto meno adeguare alla monumentalità della piazza, da un certo al tasso alcolemico in su.
«Il decreto ArtBonus trasmesso venerdì alla Camera contiene anche una norma molto importante per garantire il decoro attorno ai monumenti – spiegava il Ministro per i Beni culturali Dario Franceschini-. Grazie ad un semplice procedimento amministrativo, i sindaci e le soprintendenze potranno revocare le autorizzazioni ad ambulanti, camion bar, e bancarelle vicine ai monumenti».
«Anche il Governo Renzi con il decreto ArtBonus, vieta attorno ai monumenti ambulanti, bancarelle, salamelle, porchette – osserva Riccardo De Corato, vicepresidente del consiglio comunale -. Tutta paccottiglia che la Giunta Pisapia ha autorizzato intorno a uno dei monumenti più importanti di Milano, il Castello Sforzesco, che con il Duomo è nei cuori dei milanesi».