Coro benaltrista sugli scontri alla prima alla Scala
Benaltrismo: “Tendenza a spostare l’attenzione dal problema in discussione ad altro che si addita come più importante o più urgente”. Esempi di benaltrismo: due, entrambi riscontrati nelle reazioni ai tafferugli con cui i centri sociali hanno “celebrato” la prima della Scala, nel giorno più importante dell’anno per la città.
Che è successo? Il ministro della Cultura, Dario Franceschini, probabilmente (e giustamente) sollecitato da qualche collega, ha parlato degli scontri di piazza scatenati in occasione dell’evento culturale e mondano che, per Sant’Ambrogio, porta le immagini di Milano in mezzo mondo. E’ intervenuto quindi su un terreno di sua stretta competenza. E lo ha fatto nell’unico modo possibile per un uomo di governo serio (che si occupa di cultura, e la Scala è cultura, o no?) Lo ha fatto condannando la guerriglia, e affermando che rappresentano un danno d’immagine per la città in vista dell’Expo. Sembra pacifico.
Eppure non lo è per tutti. Il capogruppo comunale di Sel, Mirko Mazzali, contesta il fatto che gli incidenti siano un danno o che il ministro lo veda come tale: “…certo – ironizza – mentre gli arresti e le indagini sulla corruzione in Expo e per le collusioni in Regione sono prestigiosi immagino”. E anche Alessandro Gilioli, ottimo giornalista dell’Espresso, la vede più o meno così: “È curioso che il ministro Franceschini sostenga che a creare un danno d’immagine e quindi economico all’Italia siano le proteste fuori dalla Scala e non quello che emerge da Roma, di cui si invece si parla su tutti i giornali del mondo”.
Ma insomma, è così difficile ammettere che tutte queste vicende rappresentano un dann0? Incidenti, corruzione a Roma e magari altro ancora. Non tocca a noi difendere Franceschini, anzi non suscita in noi particolari entusiasmi ma non bisogna essere tifosi del ministro per convenire che ha detto una cosa giusta, sacrosanta, anzi, scontata. E chi reagisce dicendo che il problema (d’immagine) è ben altro perché lo fa? Non vuole che il ministro condanni così gli scontri? Avrebbe preferito che Franceschini nel foyer della Scala dicesse: “Gli scontri? No, il vero problema è la corruzione”?