Milano e Renzi. Il premier fiorentino e il cuore produttivo del Paese. Il rapporto è irrisolto. Anzi, le difficoltà attuali del Pd e gli scenari che già si intravedono descrivono un paradosso. Più Renzi ha bisogno di Milano, più questa gli sfugge. Ieri il Corriere della Sera ha pubblicato un sondaggio che dà il Pd al 35%. Un dato non negativo in assoluto, ma lontano dai risultati delle Europee con un crollo del 10%. Il 45% del 2014 era l’espressione di una vocazione maggioritaria. Il 35 sbanda paurosamente verso le percentuali della stagione Pds-Ds. E, se guardiamo allo schiaffo che Veneto e Liguria hanno appena dato alla sinistra, il quadro è chiaro: il Nord sembra aver ritirato parte della fiducia concessa pochi mesi fa alla scommessa renziana. Matteo Salvini risulta il candidato più apprezzato con il 45% (Maurizio Lupi è al 25, Corrado Passera al 12) la Lega è data al 18%, la sinistra appena al 6,5, Forza Italia al 12. Un elettore su due è incerto. La questione settentrionale è sempre più aperta.
Renzi oggi appare come un fenomeno della politica, ma non si sa quanto durerà. L’incertezza, forse, sta tutta qui: Renzi è l’unico fenomeno politico italiano che non sia milanese, esploso a Milano. È nato a Milano il craxismo. La «Milano da bere» orgogliosamente rivendicata da Paolo Pillitteri e dagli altri socialisti ha segnato gli anni Ottanta. Milano è stata conquistata da una Lega in folgorante ascesa nel 1993 dopo Mani Pulite. Milano soprattutto è diventata città simbolo di Forza Italia e di quella spinta modernizzatrice, bipolare e liberale che ha impresso alla politica il suo leader, Silvio Berlusconi. E Renzi? Per ora la sua parabola è quella di un politico nato nel Partito popolare e capace di conquistare, dalla Toscana, il cuore della «ditta» post-comunista. Non è poco. Ma non basta.
A Milano i renziani sono in difficoltà. Candidati vincenti all’orizzonte non se ne vedono. E lo stesso benservito dato a Giuliano Pisapia appare una mossa dagli effetti incerti, forse azzardata. Renzi cerca di afferrare i mondi di Milano (Expo, la moda e la finanza) ma Milano sembra ritrarsi. Ecco perché la partita delle Comunali sarà decisiva per il futuro stesso del premier. Ecco perché sarà quella la sfida politica in cui si giocherà il Paese.

pdmilano

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