Milano capitale della battaglia contro l’antisemitismo
L’antisemitismo nuova emergenza. Di nuovo emergenza. Sono passati 70 anni dall’apertura dei cancelli nei campi dell’orrore. E le Giornate della memoria, a parole celebrate da tutti (o quasi) stanno lì a ricordarcelo. Non basta però. E troppi ricordano il dramma (senza eguali) della shoah nazista, senza vedere l’odio e la propaganda che ancora oggi vengono agitati in tante parti del mondo contro gli ebrei. Milano oggi non è indenne da un rigurgito antisemita, come dimostrano le vergognose contestazioni, al limite della violenza fisica, inscenate il 25 aprile contro la Brigata ebraica e i reduci dei campi di sterminio. Milano, però, si fa carico anche di una speciale missione, nel contrastare questi fantasmi. Lo fa l’associazione amici di Israele, che oggi ha diffuso un appello ai suoi soci. Un appello all’insegna del realismo ma anche dell’entusiasmo per le nuove iniziative messe in cantiere: “Il 2015 – si legge – un anno duro e complesso sia dal punto di vista economico che da quello geopolitico” e “l’antisemitismo-antisionismo è “in costante aumento con un numero crescente di attacchi a posti di culto e di cultura con diversi morti e feriti, direi che è stato un anno da scordare”. Ed ecco le “nuove energie per un anno migliore”. “L’associazione sta cercando con fatica di creare un centro culturale ebraico israeliano nella sede di Corso Lodi 8 a Milano in cui oltre all’istituzione di una mini biblioteca dedicata a Israele e all’Ebraismo e una sinagoga aperta a tutti (una vera rarità in Italia), stiamo creando tantissime iniziative atte a combattere l’ondata di anti ebraismo-antisemitismo-antisionismo che sta diffondendo in Europa (prevalentemente di matrice islamica) e che rischia di portarci indietro ai tempi bui che speriamo non tornino più”. Da notare che l’antisionismo è affiancato all’antisemitismo. Non è un caso, visti i danni che produce un equivoco storico, che rischia di essere sdoganato senza remore: molti, purtroppo, oggi, con un’inconsapevolezza che spesso è indotta, rivendicano l’anti-sionismo con lo stesso spirito con cui si ci si oppone a una posizione estremista, integralista, o peggio fascista. Non sanno, o fingono di non sapere, quali nobili radici ideali, di matrice “socialiste”, abbia in realtà il sionismo. Non sanno che per Martin Luther King, antisemitismo e antisionismo erano due facce della stessa medaglia.