Social street e bilancio partecipato, la grande illusione
Il Comune formalizza la collaborazione con le social street, e rilancia il bilancio partecipativo fingendo indifferenza. Solo due mesi fa i municipi avevano lanciato l’allarme per la mancanza dei fondi promessi per realizzare i progetti su cui cittadini, municipi e comitati avevano lavorato. Invano. La grande ipocrisia del decentramento continua con un filo rosso tra le amministrazioni di sinistra. Se infatti l’ex sindaco arancione Giuliano Pisapia aveva fatto della partecipazione un cavallo di battaglia della campagna elettorale e della retorica della sua amministrazione, partorendo solo progetti rimasti sulla carta, come il bilancio partecipativo e tante belle parole, sembra che nemmeno la giunta Sala abbia intenzione di passare ai fatti.
Qualche giorno fa il Comune annuncia la formalizzazione della collaborazione con le Social street, comunità di vicinato organizzate per la condivisione di informazioni, contatti e iniziative che comunicano con gruppi chiusi su facebook: alle 71 già classificate se ne sono aggiunte 26 che hanno aderito all’avviso pubblico per il censimento delle realtà di cittadinanza attiva presenti sul territorio e che ora sono invitate a iniziare un percorso di collaborazione con l’Amministrazione per promuovere progetti di natura sociale e culturale in città. NoLo Social District (Municipio 2), via Forze Armate – Figino (Municipio 7), Bovisattiva (Municipio 9), De André Social Street (Municipio 5), Assocorvetto (Municipio 4), Diversamente Occupati (municipi 4 e 5) sono solo le ultime arrivate che hanno chiesto e ottenuto l’iscrizione all’elenco e che da adesso in poi potranno interagire con il Comune.
“Abbiamo in programma un primo incontro nei prossimi giorni – dichiara l’assessore alla Partecipazione Lorenzo Lipparini – per iniziare insieme un intenso percorso di collaborazione. Ho intenzione di coinvolgerli da subito nel nuovo Bilancio Partecipativo, in partenza a settembre. Questo è solo il primo, importante passo di un progetto più ampio di condivisione di idee e progetti che rendano i nostri quartieri sempre più vivibili e ricchi di iniziative”. “Le social street rappresentano un’opportunità straordinaria per Milano -afferma l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino -. Le coinvolgeremo in tantissime attività, invitandole a portare e a donare creatività e bellezza”.
Peccato che poco meno di un mese fa la maggioranza di centrodestra in consiglio di municipio 4 abbia calato la maschera del bilancio partecipativo, un’iniziativa nata e sbandierata dall’amministrazione Pisapia e ripresa da quella attuale che rischia però di rimanere solo sulla carta. “Non ci sono più soldi, molti progetti si arenano o si rimandano. La denuncia arriva dalla maggioranza di centrodestra del Municipio 4, ma sembra che un po’ tutta la città sia nelle stesse condizioni”. L’iter burocratico aveva seguito tutte le tappe: i tecnici di Palazzo Marino avevano studiato le proposte valutando le loro fattibilità suddividendole in una quarantina di proposte. Trentamila milanesi avevano votato i progetti, la giunta Pisapia aveva stanziato un milione di euro per ogni zona (ora municipio) e in parte nel piano triennale 2016-2018. Peccato che lo scorso maggio si sia palesata la realtà, in tutta la sua crudezza: i progetti non saranno realizzati, se non in parte e in ritardo, e per il futuro il budget del bilancio partecipativo sarà praticamente dimezzato. Il municipio 4, guidato da Paolo Bassi, ha licenziato a un documento per fissare paletti e responsabilità. «Per non essere corresponsabile di questa grande illusione – si legge – il municipio si impegna, in conferenza dei presidenti alla presenza del sindaco a chiarire che il percorso sia tale che le eventuali richieste possano essere, se tecnicamente fattibili, evase».