Willow al municipio 4, il robot che sfida l’autismo
L’appuntamento con il mondo della robotica e delle sue potenzialità, anche in campo medico psicologico. Questa volta a essere protagonista è Willow, il il primo robot terapeutico per aiutare i bambini affetti da autismo e sindrome di Asperger. Forse non tutti sanno che le macchine umanoidi possono svolgere un ruolo importante nel trattamento dell’autismo nei bambini, che nel nostro Paese colpisce circa 100mila tra piccoli e adolescenti, quattro ogni mille nati. L’obiettivo degli studi è quello di stabilire un contatto, trovare un canale di comunicazione efficace tra terapeuta e paziente. Questa volta tocca a Willow, il robot progettato da alcuni giovani studenti della scuola superiore politecnica di Chimborazo in Ecuador. A portare a Milano il progetto il Premio Nosotros che quest’anno rende onore i giovani scienziati e darà loro la possibilità di presentare al pubblico milanese le potenzialità del robottino. L’appuntamento è dunque nella sala consigliare del Muncipio 4 (via Oglio 18) alle 1130 di venerdì.
E se forse questa è la prima volta che si parla di robotica e di problemi di autismo i nella sede di rappresentanza del municipio, non è la prima volta che vengono organizzati o ospitati incontri di questa portata. Come hanno fatto gli studenti dell’Ecuador ad arrivare in via Oglio? “Nella nostra zona convivono diverse comunità sudamericane (si tratta di immigrati regolari, hanno un lavoro, sono cattolici, manifestano problemi di convivenza con la comunità più che altro nell’uso degli spazi pubblici e del verd)e. Noi cerchiamo di confrontarci con tutti e di sostenere iniziative che abbiamo un senso. – spiega il presidente di municipio 4 il leghista Paolo Bassi, che ha un approccio tutt’altro che di chiusura con le comunità straniere che vivono nel territorio . Diciamo che abbiamo un ‘impostazione diversa da quella che si poteva aver nel passato: gli immigrati non sono più quelli con la valigia di cartone e pensare di far convivere comunità diverse organizzando cene multietniche secondo noi non funziona”.
Tra le iniziative organizzate dal municipio, per esempio, in occasione della giornata mondiale contro la violenza per le donne uno spettacolo in spagnolo alla presenza di 7 consoli, la concessione di spazi a un’associazione che si occupa di organizzare doposcuola e che ha concluso l’attività un saggio nei locali del municipio, trovato gli spazi per la scuola bulgara e ospitato un concerto con videoproiezioni di un artista albanese. “Per noi integrazione significa accettare e rispettare le nostre regole e le nostre sensibilità – conclude Bassi – e in questo quadro noi cerchiamo di confrontarci e di dialogare.”