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“Le dichiarazioni di Dario Argento sul Mossad sono antisemite e vergognose e dimostrano l’ignoranza della persona. La cosa ancor più grave è che a farle sia stato un personaggio pubblico, che influenza così negativamente le persone. Ma soprattutto che a ospitarle sia la tv pubblica. La Rai ha il dovere di intervenire sulla giornalista Cristina Parodi per avere lasciato Argento fare queste dichiarazioni vergognose”. Queste le parole indignate pronunciate dai due presidenti della Comunità Ebraica di Milano, Milo Hasbani e Raffaele Besso (nella foto) al sito della Comunità ebraica “Mosaico”, dopo le dichiarazioni del regista, che ieri ha parlato del caso che vede coinvolta la figlia, Asia, una delle attrici che accusa di molestie il produttore cinematografico Harvey Weinstein.

Besso e Hasbani sono i primi esponenti del mondo ebraico italiano a intervenire sull’accaduto, all’indomani di quella che definiscono “la indecente intervista” a Dario Argento. Le parole che hanno suscitato questa reazione riguardano i servizi israeliani, tirati in ballo come motivo di timore per Asia. In un momento in cui il Medio oriente rischia un nuovo conflitto e la minaccia iraniana si fa ogni giorno più pressante, l’intelligence israeliana secondo Argento si preoccuperebbe del caso Hollywood. Secondo il regista, infatti, la figlia non uscirebbe più di casa per paura del Mossad, che Argento ha definito “uno dei servizi segreti più crudeli del mondo”.

“Parole indecenti, le sue – sottolinea il sito della Comunità ebraica – tanto più per il fatto di essere state divulgate dalla tv pubblica durante una trasmissione molto seguita da un pubblico molto ampio, una domenica pomeriggio. Indigna anche il fatto che sia un uomo famoso, appartenente, in quanto regista, al mondo della cultura, a parlare in termini così grevi e ignoranti dei servizi segreti israeliani, come fossero una band di gangster. Ma soprattutto lascia impietriti il fatto che ancora oggi, nel 2017, si debbano ancora sentire parole del genere, ignoranti e gravi”.

 

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