I colpi di calore radical chic

Giusto oggi Nicola Zingaretti ha lanciato l’ultima genialata targata piddì. Si tratta di una raccolta firme per chiedere le dimissioni di Matteo Salvini. I dem le raccatteranno durante le Feste dell’Unità che quest’estate, come ogni anno, “spopoleranno” in tutto il Paese. Qualcuno, probabilmente, si sarà anche convinto che in questo modo potrebbero riuscire a dare la spallata al leghista. Una mera illusione di chi fa di tutto pur di non prendere seriamente i sondaggi che danno il Carroccio a un passo dal 40%. L’autolesionismo della sinistra radical chic non stupisce più. Anche in questa calda estate sta dimostrando che al limite […]

  

I rubli che non si trovano mai

Il Russiagate è ovunque. Da qualche anno a questa parte c’è una tendenza sinistra ad addossare al Cremlino le peggiori macchinazioni politiche che hanno portato a cambiare il volto all’Occidente. Vladimir Putin e i suoi hacker, stando alla narrazione progressista, sarebbero dietro alla vittoria di Donald Trump, all’uscita del Regno Unito dall’Unione europea e, dulcis in fundo, all’exploit di Matteo Salvini. Il legame (e le simpatie) tra il leader leghista e Mosca sono innegabili, ma le macchinazioni, gli audio e gli abboccamenti suonano troppo strumentali e poco fondati. La procura di Milano parla di funzionari russi corrotti. Si ipotizza una […]

  

La gip che apre i porti alle ong

Classe 1975, nata ad Agrigento, con un passato a capo della sezione locale dell’Anm, il sindacato dei magistrati. Alessandra Vella è il gip che ha smontato le accuse a carico di Carola Rackete e l’ha rilasciata come niente fosse. Un buffetto e via. Non ha ritenuto grave né l’essere entrata a forza nelle acque territoriali italiane né aver speronato una motovedetta della Guardia di Finanza. E tantomeno ha considerato grave l’aver fatto entrare in Italia una cinquantina di immigrati irregolari. Via, libera. La decisione dell’ennesimo magistrato politicizzato fa orrore per due motivi: uno legato all’ordine interno e uno connesso alla […]

  

Carola e gli anti italiani

Cosa ci faceva una delegazione piddì su una barca pirata? E perché ora gli stessi progressisti si sono messi a intasare i media per difendere la capitana della Sea Watch Carola Rackete nonostante quello che ha fatto? Ancora una volta ci troviamo a che fare con italiani mossi da uno spirito profondamente anti italiano. Da subito la sinistra si è schierata al fianco di una ong straniera che, infrangendo ogni tipo di legge, è arrivata addirittura a forzare il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane, a speronare una nave della Guardia di Finanza e a obbligare il nostro Paese a […]

  

Sea Watch dichiara guerra all’Italia

Avrebbe potuto lasciare che la Guardia Costiera libica facesse il proprio lavoro riportando i 53 immigrati clandestini al porto di Zuara. O avrebbe potuto accettare di farli sbarcare in Tunisia, porto sicuro a poche miglia dall’area di recupero. Avrebbe anche potuto evitare il braccio di ferro con l’Italia facendo rotta verso l’Olanda, Paese che le ha dato la bandiera da sventolare sulla nave. Eppure il capitano Carola Rackete non ha fatto nulla di tutto questo. Dopo aver lasciato decine di disperati sotto il sole per due settimane, ha deciso di forzare il blocco e dichiarare guerra a Matteo Salvini e […]

  

Le manovre contro gli italiani

“Non c’è alcun rischio per i risparmi degli italiani, l’unico rischio è un’altra manovra alla Monti”. La preoccupazione sollevata da Matteo Salvini, in queste ore di tensioni con l’Unione europea, è duplice. Dipende, ovviamente, da cosa s’intende col termine “manovra”. Ci sono, infatti, pressioni esterne sul governo (soprattutto da Bruxelles) per una manovra economica “alla Monti”, cioè lacrime e sangue, ma ci sono anche movimenti interni al governo (soprattutto giocati di sponda col Quirinale) per una manovra di Palazzo “alla Monti”, cioè finalizzata alla formazione di un esecutivo tecnico. In entrambi i casi il Paese non sarebbe affatto in buone […]

  

La resistenza delle toghe rosse

La divisione dei poteri, nel nostro sistema democratico, è stata proprio per evitare ingerenze e soprusi. Ma da tempo questo equilibrio è stato rotto dai magistrati che quotidianamente fanno politica indossando la toga. Non è una novità, ma ciclicamente diventa un vulnus che frena l’azione legislativa del governo o del parlamento. Negli ultimi tempi, per esempio, nelle aule dei tribunali è venuta a crearsi una strenua “resistenza” alle misure e ai provvedimenti votati per contrastare l’immigrazione clandestina o per garantire la sicurezza nel Paese. Laddove la sinistra è diventata elettoralmente marginale e politicamente irrilevante, l’opposizione ai decreti e alle direttive […]

  

Asfaltati buonisti, radical chic e vescovi

Le lenzuola calate dai balconi. Gli antagonisti e i centri sociali in piazza a prendersela con le forze dell’ordine. I progressisti nei talk show a lanciare l’allarme fascismo. Le élite europeiste a fare appelli per fermare l’avanzata populista. E i vescovi dai pulpiti a tuonare contro chi affida la propria campagna elettorale al sacro rosario. Tutti contro Matteo Salvini. E tutti con le ossa rotte all’indomani delle elezioni europee. Lo strabiliante 34% incassato dalla Lega alle elezioni europee non racconta tutto il successo di Salvini al termine di una campagna elettorale violentissima, segnata da colpi bassi e attacchi sproporzionati. A […]

  

Le trame dei grillini sulla pelle degli italiani

Lo sbarco “improvviso” della Sea Watch 3, il braccio di ferro sul decreto sicurezza bis, gli stop and go sulla flat tax. Ma soprattutto le trame dietro le quinte. La campagna elettorale per le elezioni europee sta facendo molto male al governo gialloverde. Sul ring sono saliti grillini indiavolati: da mattina a sera pestano senza sosta. E alle botte che danno in chiaro aggiungono colpi bassi assestati di nascosto. E a farne le spese sono sempre e comunque gli italiani. Il caso della Sea Watch è emblematico. La dice lunga sui malesseri di questo esecutivo. Quando la procura di Agrigento […]

  

La guerra civile del 25 aprile

È il solito stanco rito del 25 aprile, con la vagonata di retorica che questo Paese riesce sempre a propinarci in determinate situazioni. Niente di nuovo. Gli scontri (verbali) tra anti fascisti e neo fascisti, le liti sulle sfilate, gli insulti alla Brigata Ebraica, le provocazioni dei movimenti di estrema destra e così via. L’unico elemento di novità è che oggi l’antifascismo militante sogna la Liberazione dal “fascista” Matteo Salvini. Non gli va proprio giù che sieda al governo. Ministro dell’Interno, quindi capo di tutti gli “sbirri”. Già questo basterebbe a Anpi e compagni per riversargli addosso tutto l’odio possibile. Se […]

  

Il blog di Andrea Indini © 2024
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