Facebook è un media per vecchi
Era questione di mesi, e in molti lo stavano attendendo: Facebook perde il trono quale Re dei Social Network. Si tratta per ora “solo” dell’opinione dei teenager statunitensi, ma è lì che tutto ebbe inizio per Mark Zuckerberg e nonostante gli acquisti di Instagram e Whatsapp, per supportare il dominio nel numero di utenti registrati e attivi, quello che colpisce è il cambio di ruolo che Facebook sta avendo nella percezione degli utenti.
Se infatti qualche anno fa Facebook era considerato il luogo dei giovani, con il progressivo ingresso di persone che giovani non sono, ora i giovani stessi lo considerano il social network dei “genitori e dei nonni”, a tutto vantaggio di altre piattaforme: Snapchat (che nel 2013 rifiutò i 3 miliardi di dollari offerti da Facebook per acquisirlo) e Instagram (acquisito da Zukerberg per 1 miliardo di dollari nel 2012).
In Italia si comincia a sentire qualche piccolo scricchiolio, anche se Facebook e Twitter vengono sostenuti dai mass-media tradizionali (radio e tv), quali luoghi più frequentati e trendy. Basta ascoltare un telegiornale per rendersi conto come Twitter ormai sia diventata la sala stampa in cui politici, sportivi e uomini di spettacolo rilascino dichiarazioni a tutto vantaggio dei giornalisti, mentre Facebook appare essere il luogo d’eccellenza in cui trovare indizi risolutivi per ogni tipo di indagine criminosa e ricostruzione della personalità di vittime e assassini (almeno questo viene raccontato dalle trasmissioni tv che affollano i palinsesti).
Tralasciando per un momento la classifica delle piattaforme, i personaggi coinvolti e i miliardi di dollari che girano e gireranno, emergono i germogli di un fenomeno destinato a durare: la preferenza per la distruzione dei contenuti immessi dagli utenti dopo un periodo di tempo prestabilito. La memoria e le tracce digitali pubbliche iniziano a pesare e se tra gli adulti si discute di diritto alla privacy e all’oblio, tra i giovanissimi prende piede una forma di prevenzione ancora più radicale: “se non rimane traccia, l’oblio sui miei materiali è di fatto automatico“. Più semplice di così…