Ormai ci siamo: il Pianeta Terra ospita 8 miliardi di individui e il numero sta ancora crescendo. Da quando hai iniziato a leggere queste righe e sei arrivato fin qui, il saldo positivo dice che ce ne sono già 20 in più. La storia della presenza dell’uomo moderno sulla Terra si fa risalire a circa 300 mila anni fa con la comparsa dell’Homo Sapiens durante il periodo interglaciale medio. La crescita stimata della popolazione ha una stima di circa 230 milioni ai tempi della morte di Cleopatra, più che raddoppiata durante il Rinascimento (attorno al 1500 DC), e ancora raddoppiata ad inizio 1800 quando dovrebbe essere stato tagliato il traguardo del primo miliardo di persone. Sebbene si tratti chiaramente di stime si comprende come la crescita sia stata costante ma non impetuosa come è avvenuto in seguito. A contare 2 miliardi di persone sulla Terra si è arrivati a metà degli anni ’20 e dopo 35 anni, nel 1960 eravamo in 3 miliardi. Da quel momento l’impennata di crescita è stata impressionantemente veloce: si è aggiunto un miliardo di persone vive (saldo vivi-morti) ogni 10-15 anni. Le Nazioni Unite prevedono che nel 2050 si raggiungerà un numero vicino ai 9,7 miliardi e salirà a 10,4 nel 2080. Ma poi dovrebbe o potrebbe fermarsi la crescita, a partire dal 2100. I demografi ovviamente non hanno certezze, ma lavorano sulla probabilità che certi eventi “noti” si verifichino e indicano nel tasso di fertilità/riproduzione la variabile da tenere d’occhio. Se le donne hanno questo tasso superiore a 2,1 la popolazione cresce, se è pari a 2 mantiene il suo numero, se è inferiore la popolazione diminuirà.

Ed in Italia come sta andando? Le cifre sono note: passeremo dai 59,6 milioni del 2020 ai 58 milioni del 2050, ai 54 nel 2050fino ad arrivare ai 47,6 nel 2070. Le donne italiane hanno un tasso medio di fecondità di 1,24 nel 2022, rispetto all1.35 del 2015, e sebbene sia previsto salire fino all1,5 nel 2050, rimarrà abbondantemente al di sotto del 2,1 sopracitato. Quali saranno le conseguenze sul sistema paese? E sul sistema scolastico? E su quello del mondo del lavoro? Non mi resta, in pieno conflitto di interessi, di cui mi autodenuncio subito, che rinviarvi alla lettura del libro che è appena uscito per Egea, da me scritto sulla base delle analisi che porto avanti da un bel po’ di tempo, cion particolare riferimento alle Generazioni. Trovate una bellissima recensione sulle pagine del Giornale e il libro è reperibile in tutte le librerie online ed offline. A chi avrà modo e voglia di leggerlo spero riuscirà a far riflettere e a trovare la sua strada per immaginare presente e futuro (da parte mia la considero un’opera aperta, nel senso di Eco, e comunque in evoluzione trattando temi che sono in continuo divenire).

la copertina del libro Senza Età di Diego Martone

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