Chiedere ad un sondaggista quale sarà l’esito delle elezioni che stanno per essere svolte il prossino 25 settembre è un esercizio che in queste settimane diventa quasi d’obbligo per tutte le testate e le trasmissioni che si occupano di politica. E nonostante il fatto che al momento non ci sia ancora totale certezza di liste e coalizioni, impera una certa sicumera nella categoria. Vengono addirittura fondate nuove insegne che “certificano” percentuali, scostamenti, stime snocciolando dati come fossero caramelle.

Quindi vale la pena ricordare che alle ultime elezioni politiche nessuno, ma proprio nessuno azzardò il Movimento 5 Stelle alle percentuali cui arrivò: 32,7% con 10.697.994 voti alla Camera e 32,2% con 9.719.710 voti al Senato. Comunque andrà il 25/9 una cosa è certa: quel risultato ora viene dato come pari a un terzo (se le cose dovessero andare bene nelle urne) o anche meno.

Sempre quasi 5 anni fa il partito di Fratelli d’Italia con il nome Meloni ben in vista nel simbolo raccoglieva 1.426.564 voti pari al 4,3% alla Camera e 1.286.705 voti pari anche in questo caso al 4,3%. Secondo chi si sta cimentando a far previsioni tra poco più di un mese le percentuali (sui voti assoluti non si azzarda nessuno) dovrebbero essere compreso in una forchetta tra il 22% e il 24%, ovvero più di 5 volte tanto rispetto alla precedente tornata elettorale. Un salto gigantesco. Ci fosse il medesimo numero di votanti della scorsa tornata significherebbe tra i 7,5 e gli 8 milioni di voti alla Camera (ma anche al Senato visto che ora possono votare i senatori dai 18 anni in poi).

La strada è ancora lunga e le mosse da effettuare ancora molte e soprattutto chi riuscirà a tenere l’agenda mediatica in mano sarà avvantaggiato. Ma questa volta le sorprese potrebbero essere davvero dietro l’angolo con buona pace dei maghi, degli stregoni e dei professori dei sondaggi italiani.