19Ott 17
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La scuola alleva utili impiegati e si assicura della loro incondizionata arrendevolezza – diceva Friedrich Nietzsche nel 1872. La scuola è un reclusorio per minorenni che pietrifica il sapere e il talento – scriveva Giovanni Papini nel 1914. Nella scuola d’obbligo vi si insegnano delle cose inutili, stupide, false, moralistiche – proseguiva Pier Paolo Pasolini nel 1975. Le autorità, i politici, i genitori, dicono che la scuola è il luogo fondamentale della crescita e della formazione. Importanti filosofi, pensatori e poeti dicono invece che gli studenti vengono formati, sì, ma al conformismo, all’omologazione, alla medietà, alla depressione dei talenti. E’ […]
Il blog di Luca Nannipieri © 2024
18Ott 17
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Le scuole più belle le ha fatte il fascismo: solide, salde nei fondamenti, pulite nelle geometrie. Dal dopoguerra ad oggi le scuole architettonicamente fanno schifo. Molte sono loculi di cimitero. Corridoi anonimi, aule indifferenziate, cortili insipidi senza alberi. Mandiamo i nostri bambini in cimiteri moderni, prima ancora che diventino vecchi e tirino il calzino. Le scuole del Ventennio erano rigorose, perfettamente identificabili nel tessuto urbano. Quando vedi le scuole di oggi, o pensi ad un cimitero o ad un supermercato. Se ne costruiscono una ecosostenibile, la spacciano come fosse la cattedrale di Milano. Poi dopo l’inaugurazione, ti rendi conto che […]
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17Ott 17
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Un film sull’Olocausto non deve essere vero: deve essere efficace. Un film non efficace è un film non vero. Nell’arte non si venera la verità. Quella la lasciamo ai preti. Nell’arte si venera l’efficacia. Decine, centinaia di artista, per raccomandare i loro quadri, ti fanno l’omelia delle loro verità. Vogliono cambiare il mondo, la storia dell’arte, la fratellanza universale, la giustizia sociale, la povertà, la discriminazione. Tutte buone intenzioni, tutte buone verità, che lascio però ai preti. Perché l’arte non è una predica. Non deve adorare la verità, ma l’efficacia. Cosa pensi un artista, non me ne frega niente. Mi […]
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16Ott 17
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A Renzi nemmeno un film. A Grillo nemmeno un cortometraggio. Soltanto a Silvio Berlusconi hanno dedicato film, documentari, cortometraggi, sculture, pitture, videogiochi, videoporno, fumetti, mausolei, teche funerarie, biblioteche di libri, manca solo un tempio greco e la lista è completa. L’arte lavora sul mito. E il mito non si genera con i voti alle elezioni. Il mito scaturisce quando si canalizzano in lui i massimi desideri e le massime ossessioni di una popolazione. Renzi, Monti, Grillo, Ciampi, Cossiga, Napolitano non hanno creato ossessioni su di loro e dunque non hanno avuto nulla di mitico. Berlusconi è diventato l’icona pop italiana […]
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15Ott 17
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Benito Mussolini, le cui colpe sono ormai giudicate dalla Storia, è stato sicuramente il più grande mecenate d’arte del Novecento italiano. Il suo duro regime animò una trasformazione architettonica, urbanistica, pittorica, scultorea, cartellonistica, pubblicitaria di primissimo ordine. Roma senza Mussolini è come Padova senza Giotto. Guardate il Palazzo della Civiltà italiana, bello quanto il Partenone, il Foro italico, il Palazzo della Farnesina, tutto l’Eur comprese le strade, lo stupendo Ponte Flaminio con le sculture di aquile e alti lampioni, il grande fregio scultoreo di Arturo Dazzi alla Banca d’Italia, l’Università La Sapienza con quel capolavoro di Mario Sironi nell’Aula Magna. […]
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14Ott 17
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Un anno fa erano fissati sui morti sul lavoro. Ogni giorno, in tv, due-tre storie di uomini che perdevano la vita lavorando. Poi, più nulla. Le morti continuavano ma non facevano più notizia. Oggi tutti i telegiornali parlano della violenza sulle donne. Ogni giorno, due-tre storie di donne che vengono stuprate o uccise. I politici parlano di escalation della violenza maschile sulle donne. Che stupidi. Non sanno che è solo il meccanismo della notizia. Una cosa esiste se ne dai notizia. Esiste due volte, se ne dai notizia due volte. E, pur esistendo, non esiste se non ne dai notizia. […]
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13Ott 17
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Finalmente una mossa netta dell’era Donald Trump: gli Stati Uniti escono dall’Unesco a fine 2018. Anche Israele esce. È la fine dell’Unesco. Con questo brusco atto politico americano, l’organizzazione con sede a Parigi, che si auto-nomina custode del patrimonio mondiale, che vuole parlare a nome dell’umanità, decidere a nome dell’umanità, conservare a nome dell’umanità, si è dimostrata per quello che è: un comitato salottiero di accademici e baroni che ha avuto fortuna nel secolo passato (quando ancora era fulgida l’idea illuministica di un tribunale etico superiore che, più o meno pacificamente, dovesse educare e civilizzare il barbaro mondo) e che […]
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12Ott 17
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A Papa Francesco non interessa per nulla l’arte. È Vescovo di Roma, della città eterna, della città della Grande Bellezza, ma non ce ne siamo accorti. Vive accanto alla Cappella Sistina, come fosse un capannone industriale, tale è l’assenza di qualunque potente iniziativa verso la bellezza. L’indifferenza è palese. Il suo modestissimo libro, “La mia idea di arte” (Mondadori), ne è chiarissima prova: “l’arte non deve scartare niente e nessuno”. Insomma l’arte è equiparata ad una sorta di raccolta differenziata dei rifiuti, dove la cosa importante è stare attenti a non fare scarti. Papa Wojtyla, che è stato anche un […]
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11Ott 17
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Il bando è la morte della cultura. Roberto Benigni lo chiami in tv tramite bando pubblico? Vittorio Sgarbi lo chiami dopo una selezione? Massimo Cacciari lo metti al vaglio di parametri, criteri, punteggi, requisiti, graduatorie? Riccardo Muti, Uto Ughi, i compianti Luciano Pavarotti, Umberto Eco, Giorgio Strehler, sono passati da bandi per dirigere o imporsi in teatri, case editrici, orchestre sinfoniche? L’arte e la cultura vanno avanti per evidenze, per chiarissime evidenze, cioè per riconoscimenti, e di conseguenza per affinità pre-razionali, pre-logiche, che nel linguaggio comune si chiamano preferenze e che, nel moralismo tanto di moda oggi, si chiamano raccomandazioni. […]
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10Ott 17
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In qualunque hotel, la striscia attorno al cesso, che viene messa a garanzia della pulizia del bagno, è tradotta in almeno 7-8 lingue. Il sito degli Uffizi è solo in 2 lingue, l’italiano e l’inglese. Dunque il cesso ci interessa più di Michelangelo e Botticelli. Il rasoio elettrico da supermercato ha istruzioni tradotte in 6 lingue. Il sito archeologico di Pompei è solo in 2. Dunque spennare i nostri baffi e lisciare gli zigomi è per noi più importante che visitare e conoscere i 66 ettari della città sepolta dal Vesuvio. La scatola dei profilattici è tradotta in 4 lingue. […]
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