I razziatori di professione non temono galera

Pisciando in un campo, la pipì si infiltra lentamente tra l’erba, scivola tra filo e filo, radice e radice, inumidisce a pozza la terra circostante e dopo poco penetra dentro. Entro pochi minuti rimane solo un debolissimo alone più scuro sul verde manto, che sparisce dopo poco. Io non so spiegar meglio la storia di quotidiane razzie dei sepolcreti della Tuscia, tra Grosseto, Viterbo, Civitavecchia e Roma. I tombaroli, i saccheggiatori lavorano tutti i giorni (come lo so? Basta seguire il fiorentissimo mercato online di antichità e manufatti archeologici). Indisturbati svolgono un lavoro minuzioso, criminale, maledetto. Esiste da decenni, da […]

  

Le mani di un artista sono sacre

Ogni volta che passo da La Spezia, ho un posto fisso dove fermarmi. Non la cattedrale di Cristo Re, il cui costruttore, di fronte al Cristianesimo in piena crisi di vocazione e di visione, pensò bene che, per attrarre i fedeli, non bisognasse creare una grande bellezza, ma un grande supermercato, e prova certa ne è la sfilata di negozi nel porticato di accesso alla chiesa. Non il duomo, dunque, vado a vedere ogni volta tocco La Spezia, e neanche la neonata rivisitazione di Piazza Verdi firmata Daniel Buren, che mi ha fatto litigare due volte con Vittorio Sgarbi. Mi […]

  

Virilità allo specchio

Artisti, Facebook è lo specchio della vostra patologia fallica. Apro i vostri profili e ci sono solo le vostre opere, i vostri dipinti, le vostre sculture, i vostri premi, le vostre mostre. Sempre e solo voi. Incessantemente voi. Il mondo non esiste. Esistete solo voi. Come una continua esaltazione del proprio sesso eretto, perennemente esaltato e lodato nella sua ancestrale prestanza. Inizia la guerra in Siria, e voi mostrate il vostro fallo. Autobombe dilaniano l’Egitto, e voi esibite quanto la natura vi ha donato tra le vostre mani e le vostre gambe. Crollano le domus a Pompei e voi celebrate […]

  

I tombaroli hanno lavoro. Gli archeologi no

Se vendi cocaina, rischi la galera. Se vendi armi illegali, rischi una pallottola in bocca o infilata nella schiena. Se smisti rifiuti tossici, rischi metastasi e cellule tumorali su tutti i polmoni. Un solo mercato nero, in Italia, è a rischio zero: quello che saccheggia le rovine e le vestigia della nostra civiltà per immettere le antichità razziate dai tombaroli nel commercio internazionale di opere d’arte. Non rischi nulla, al massimo una multa. Per questo, anche in questi giorni, i tombaroli hanno saccheggiato indisturbati (finché non hanno commesso un’ingenuità da essere intercettati) il sito archeologico più importante e visitato al […]

  

La Torre della criminalità

Lei pende e tutto attorno, fin dove gestisce la fabbriceria della cattedrale, chiamata Opera della Primaziale Pisana, è ovunque pulito, ordinato, ben organizzato per accogliere e indirizzare la fiumana quotidiana dei turisti. Ma proprio a ridosso della Torre pendente di Pisa, non appena si lascia questo spazio tutelato a gioiello, la criminalità è la vera incontrastata padrona di strade, vie, piazzette e parcheggi. Flotte di ragazze nomadi rubano indisturbate, di giorno, i portafogli dei passanti. Spacciatori collaudati stazionano in capannoni dismessi per smerciare eroina, pasticche ed erba che si sente la puzza da trenta metri. Senegalesi e marocchini che gestiscono […]

  

La bocca che non emette voce

In fondo era ampiamente prevedibile: nell’arte l’astrazione, che è stata la lingua prevalente del Novecento, non poteva vivere a lungo come dominante, come egemonica, perché l’uomo non vive senza segni, senza simboli, che l’astrazione a lungo ha soppresso pensando di darsi completamente asignica, asimbolica, analfabetica, gesto puro senza connotati di razionale lettura, come invece accade leggendo un romanzo, una poesia (le parole sono segni), guardando uno spettacolo teatrale (i personaggi sono catene di segni), ascoltando una canzone (i brani sono successioni di segni), seguendo un film (trama, lingua e ripresa cinematografica sono alfabeto signico). Il gesto puro, il monocromo, il […]

  

Xanax ad ogni telegiornale

Due dosi abbondanti di Xanax, tranquillante utilizzato in pastiglie da mettere sotto la lingua per acquietare gli stati ansiogeni e turbolenti, è quello che mi serve dopo ogni telegiornale a cena. O prendo il trapano elettrico, infilo la presa, lo impugno a dovere e mi soddisfo a crivellare con sana soddisfazione il monitor illuminato oppure, avendo le tasche vuote, mi ridimensiono nella foga animale e trangugio due dosi con un bel bicchiere di acqua di monte (quella che la notte ti sveglia a vescica piena). Perché non è possibile, non è più possibile che i partiti pensino ancora come avrebbe […]

  

Siamo irrilevanti e ne siamo consapevoli

Le aste internazionali ci umiliano. Tu sputi sangue per raccolte fondi miserissime per restaurare un’abbazia benedettina martoriata dalle infiltrazioni e dai crolli che distruggono gli affreschi, sputi sangue per avere centesimi di centesimi di euro da questa o quella fondazione bancaria, dal Ministero dei Beni culturali in sede vacante permanente, dal Comune nullafacente, dalla Provincia inesistente, dalla Regione superaccomandata, e niente, dopo aver raggiunto cifre che, al massimo, possono far restaurare un ostensorio, un calice o un reliquiario di quell’abbazia imperdibile, apri internet e vedi l’ennesima asta internazionale dove per una singola opera d’arte vengono spesi milioni e milioni e […]

  

Il confort è l’essenza dei centri storici

Puoi riempire i centri storici di musei e non avere un turista in più. Perché ciò che distingue un centro storico da un centro, non è lo storico, ma la godibilità dello storico, quel particolarissimo contesto di gradevolezza, cura, dettagli, stimoli, tale da richiamare gente al suo godimento. Il centro storico non è un concetto che riguarda la storia, bensì il desiderio e il godimento. Una necropoli è lessicalmente un luogo di storia, ma non è un centro storico. Le rovine archeologiche di Ostia Antica sono vaste ettari su ettari, ma non sono centro storico. Questo è il punto: come […]

  

L’oltraggio consacra l’arte

Ha colpito molto l’insospettabile vandalo che viene ripreso dalle telecamere mentre entra in una galleria d’arte di Aspen, in Colorado, tira fuori un trincetto e sfregia con veloce e impassibile fermezza un dipinto dell’artista americano Christopher Wool del valore di 3 milioni di dollari. Quell’insospettabile vandalo era il figlio del proprietario dell’opera d’arte. Che cosa ci dice questo fatto? I problemi familiari sono fatti loro, le cause, le motivazioni sono fatti loro. A noi interessa quel taglio, quell’offesa. Poteva bruciargli la macchina, la casa. Invece è andato lì e ha colpito con due tagli l’opera d’arte. Che cosa ci dice […]

  

Il blog di Luca Nannipieri © 2024
jQuery(document).ready(function(){ Cufon.replace('h2', { fontFamily: 'Knema' }); }); */ ?>