Pentagono, stop per Hagel
Doccia fredda per Obama: i repubblicani hanno bloccato, al Senato, la conferma della nomina dell’ex senatore repubblicano Chuck Hagel a nuovo Segretario alla Difesa al posto di Leon Panetta. Il voto è finito 58 a 40, ma per la conferma occorrevano 60 voti. E’ andato a buon fine, dunque, l’ostruzionismo del Gop. I 55 senatori democratici non sono riusciti a racimolare i cinque voti mancanti per arrivare al quorum necessario per la conferma. Ma è solo un ritardo, il 26 febbraio, quando sarà terminata la settimana di sospensione dei lavori del Senato e il voto sarà sottoposto ad una maggioranza semplice (basteranno 51 voti) la nomina riceverà il semaforo verde. Ma perché i repubblicani non vogliono l’ex repubblicano Hagel? Molti non gli perdonano alcune sue affermazioni rilasciate in passato, che erano valse all’ex veterano del Vietnam l’appellativo di “colomba” e l’accusa, mai rientrata, di essere troppo critico verso Israele e troppo tollerante verso l’Iran. In un’intervista del 2006 Hagel parlò in termini molto critici della lobby ebraica che a Washington “intimidisce molta gente… io ho sempre protestato contro le cose più stupide che fanno, perché non credo sia nell’interesse di Israele. Semplicemente, non credo sia una cosa intelligente per Israele”. Più tardi Hagel rincarò la dose dicendo di “essere senatore degli Stati Uniti e non senatore di Israele”.
Ma Hagel viene accusato anche di omofobia. Nel 1998 definì James C. Hormel, ambasciatore in Lussemburgo, “apertamente e aggressivamente gay“. Quando gli è stato ricorato l’episodio, di recente, si è scusato. Hagel ebbe molti contrasti con l’amministrazione di George W. Bush – in particolare con Dick Cheney e i neocon – soprattutto per la guerra all’Iraq (da lui inizialmente appoggiata). Nel 2008 decise di non ricandidarsi al Senato e, dopo aver accettato un incarico di professore, si avvicinò alle posizioni dei democratici.