Duro colpo per Obama. Il Senato ha bocciato l’intesa bipartisan sull’estensione dei controlli per chi acquista armi. Il Partito repubblicano si e ricompattato e i promotori del testo non sono riusciti a ottenere i voti necessari. Solo quattro rappresentanti del Gop hanno appoggiato la proposta bipartisan avanzata dai senatori Joe Manchin (democratico) e Pat Toomey (repubblicano). La scorsa settimana erano stati quindici i repubblicani a votare in dissenso rispetto al proprio partito, facendo saltare l’ostruzionismo promosso dai vertici del Gop pur di discutere le nuove regole nel merito. Ora, con 54 voti contro 46 (ma ne servivano 60) siamo punto e a capo. Politico.com scrive che molti, tra le file del partito repubblicano, pensano di cavalcare lo choc provocato dall’attentato di Boston per attaccare Obama, delegittimandolo come “Commander in Chief”. Si cavalca la paura, mostrando Obama come un presidente troppo debole, un “professore” bravo a parlare e a dipingere scenari idilliaci ma assolutamente non in grado di proteggere i propri cittadini. Soprattutto rispetto alla minaccia del terrorismo. Le bombe di Boston sembrano aver indebolito la leadership del presidente. E ci potrebbero essere ripercussioni (negative) anche su altre riforme.
Un paio d’ore dopo la strage di Boston nel suo atteso discorso alla nazione Obama disse: “Di fronte a tragedie come queste non siamo democratici o repubblicani, ma tutti americani”. Le divisioni, però, c’erano e ci sono ancora. E, nonostante le speranze di Obama, sono molto profonde.

“Molti senatori hanno pensato a proteggere la loro carriera, non i cittadini”: così il sindaco di New York Michael Bloomberg ha commentato la sconfitta in Senato della proposta per aumentare i controlli su chi acquista armi. Ma non è una sorpresa. Bloomberg, infatti, è in prima linea nella battaglia contro le armi facili negli Stati Uniti.

“In Senato c’é stato un voto impensabile”, ha detto Gabrielle Giffords, l’ex parlamentare sopravvissuta alla strage di Tucson. “Se i senatori si sono rifiutati di cambiare la legge sulle armi – ha aggiunto Giffords – allora abbiamo bisogno di cambiare i senatori. Di fronte alle continue tragedie, il Senato ha deciso di non fare nulla. Ma io – ha concluso – sono una combattente e non intendo mollare ora”.

“Per Washington è un giorno piuttosto vergognoso”, ha commentato Obama il voto del Senato. “Chi rappresentiamo?”, si è chiesto, visibilmente arrabbiato, riferendosi al 90% degli americani che chiede controlli più severi.

Leggi l’articolo dell’Huffington Post

 

Tag: , , , ,