Datagate come il Watergate?
Lo scandalo del Watergate costò la Casa Bianca a Richard Nixon. Il Datagate avrà conseguenze analoghe per Obama? Staremo a vedere. Gli ultimi sondaggi evidenziano che il presidente non se la passa bene. L’effetto Datagate sommato allo scandalo Irs (i controlli del Fisco sulle associazioni vicine alla destra) e a quello dei giornalisti spiati ha messo in ombra il presidente: il 54% disapprova il suo operato contro 45% che lo approva (Cnn/Opinion Research, 17 giugno). Un altro sondaggio evidenzia un indice di disapprovazione pari al 50%, contro un’approvazione pari al 43% (Reuters/Ipsos, 28 giugno). Bocciatura anche da Rasmussen: il 52% disapprova, il 46% approva (29 luglio). L’unico che “salva” il presidente è Gallup, che gli assegna il 48% di approvazione contro il 45% di giudizio negativo (29 luglio). Qualcuno si spinge avanti e parla già di “maledizione del secondo mandato”, con un indice di gradimento in sofferenza.
Ma se c’è una cosa su cui gli americani saranno disposti a perdonare Obama è l’iper attivismo nella lotta al terrorismo. Fin dall’inizio, infatti, i repubblicani hanno evitato di attaccare il presidente sullo scandalo intercettazioni. Le uniche voci fermamente contrarie all’operato della Nsa sono quelle dei libertari di destra come Rand Paul, e quelli di sinistra come l’American Civil Liberties Union. Critiche, non fortissime come impatto, sia da destra sia dalla sinistra.
Gli americani non paiono interessarsi molto dell’attività di spionaggio dei paesi stranieri. Il problema sorge quando a essere controllati sono loro stessi. E qui entrano in ballo le leggi (e le garanzie) americane. Obama ostenta tranquillità dicendo che l’attività di intelligence è sotto la supervisione di tre poteri: esecutivo, legislativo e giudiziario. Ma è davvero tutto così limpido o ci sono, invece, delle pericolose zone d’ombra tollerate in nome dell’11 Settembre?
Intanto il prossimo 4 luglio, giorno dell’Indipendenza americana, sono in programma manifestazioni in 100 città degli Usa per protestare contro i programmi di sorveglianza della National Security Agency (Nsa). L’appuntamento a New York è a Union Square. L’iniziativa prende il nome di “Restore the Fourth“, in merito al Quarto emendamento della Costituzione. “Negli Stati Uniti sono in aumento le violazioni delle libertà civili” afferma Ben Doemberg, di Restore The Fourth New York.