Shutdown, Casa Bianca: accordo lontano
La Casa Bianca riconosce che ci sono stati dei progressi sullo sblocco dello shutdown e l’innalzamento del tetto del debito, ma siamo ben lontani dall’accordo. A complicare le cose sono le nuovi condizioni poste dalla maggioranza repubblicana alla Camera, che per superare lo stallo fiscale di fatto ha chiesto il rinvio dell’entrata in vigore della riforma sanitaria (Obamacare). Condizione difficilmente accettabile da parte di Obama. Il presidente è pronto a trattare, ma solo dopo l’approvazione delle legge sul budget e l’innalzamento del tetto al debito. D’altro canto, come anticipa la Cnn, la nuova proposta dei repubblicani non ha nemmeno i voti per essere approvata: segno evidente della spaccatura venutasi a creare tra i conservatori: tra le fila dei Tea Party, infatti, non tutti sono disposti ad approvare un testo di legge arrivati al 15° giorno di shutdown – la paralisi del governo federale – e a due giorni dalla data a partire dalla quale il dipartimento del Tesoro non potrebbe più emettere nuovo debito per onorare i propri impegni con i creditori. Si tratta di uno schiaffo per lo speaker John Boehner, il cui partito ha inutilmente condotto negoziati con l’amministrazione Obama per due settimane. “Ci sono molte opinioni – spiega Boehner – sulla direzione da prendere. Nessuna decisione è stata presa su quello che esattamente faremo. Ma continueremo a lavorare in modo bipartisan per evitare il default e riaprire il governo. Da mesi ho chiarito – aggiunge – che l’idea del default è sbagliata e non dobbiamo neanche avvicinaci a essa”. La pensano in modo diametralmente opposto i repubblicani vicini ai Tea Party. Per loro il fallimento sarebbe quasi un toccasana.