Scherzetto (chiamiamolo così) di Obama a Putin. Due atleti dichiaratamente gay faranno parte della delegazione americana ai giochi invernali di Sochi, nel febbraio 2014. Il presidente degli Stati Uniti, infatti, ha annunciato che il team a stelle e strisce, guidato dall’ex segretario per la Sicurezza nazionale, Janet Napolitano, sarà composto dall’ex campionessa di tennis Billie Jean King, lesbica e attivista per i diritti gay, e dalla giocatrice di hockey sul ghiaccio, Caitlin Cahow. Né Obama, né la First Lady Michelle, né il vice presidente Biden parteciperanno alla cerimonia d’inaugurazione dei Giochi. In questo modo, con una delegazione che, tra le altre cose, è di basso profilo a livello politico, l’amministrazione Usa intende manifestare  la propria opposizione alle leggi russe anti-omosessuali. Lo scorso giugno, infatti, la Russia ha approvato una legge che vieta la “propaganda omosessuale”, scatenando proteste internazionali e numerosi appelli a boicottare i giochi di Sochi. Lo scorso agosto, Obama si era detto contrario all’idea di boicottare i giochi, aggiungendo però di auspicare la conquista delle medaglie da parte di atleti americani omosessuali o lesbiche. Ora, invece, a due mesi dall’inizio delle gare, arriva lo “schiaffo” diplomatico.

“La delegazione Usa ai giochi olimpici rappresenterà la diversità propria degli Stati Uniti – ha detto la portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale, Caitlin Hayden – tutti i membri della delegazione si sono distinti per i risultati ottenuti nelservizio di governo, nell’attivismo civico e negli sport”. A rappresentare gli Usa ci sarà anche l’Ambasciatore Usa a Mosca, Michael McFaul, dal consigliere di Obama Rob Nabors e dall’ex campione di pattinaggio artistico Brian Boitano. Per la cerimonia di chiusura, del 23 febbraio, la Casa Bianca ha annunciato una delegazione guidata dal numero due del dipartimento di Stato, William Burns, composta da McFaul, Cahow e dalle leggende del pattinaggio sul ghiaccio Bonnie Blair ed Eric Heiden.

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