L’ultima eredità che l’ex sindaco di New York, Michael Bloomberg, ha lasciato alla sua città è l’innalzamento dell’età minima per acquistare sigarette, che passa da 18 a 21 anni. Ha firmato l’ordinanza il 19 novembre scorso, poco prima di terminare il suo mandato. Dopo l’entrata in vigore ora molti esercizi espongono i cartelli “Under 21, no tobacco“. I controlli sono molto severi: per acquistare sigarette bisogna esibire un documento d’identità e i negozianti devono passarlo sotto uno scanner che ne verifica l’autenticità. Il limite riguarda anche l’acquisto delle sigarette elettroniche e gli altri tipi di tabacco. A New York è stato proibito il fumo non solo in bar e ristoranti ma anche in luoghi all’aperto, come piazze e parchi. Una vera e propria crociata anti fumo, che si estende anche alle sigarette elettroniche. La Grande mela, inoltre, ha le tasse più alte sul tabacco di tutti gli Stati Uniti e fissa un prezzo minimo di 10 dollari per pacchetto di sigarette.

Nei suoi due mandati da sindaco Bloomberg ha intrapreso più di una battaglia dal sapore in nome della salute che speso gli hanno causato non poche critiche. Dalla lotta (fallita) contro le bibite gassate extralarge a quella contro i contenitori di cibo in polistirene (troppo costosi da riciclare), fino alla crociata contro il fumo, addirittura all’aperto. Accanto ai divieti l’ex sindaco si è distinto anche per i numerosi consigli (spesso non richiesti) dispensati ai cittadini: da quello di non prendere l’ascensore o le scale mobili, per fare più moto e bruciare calorie, a quello di abbassare il volume delle cuffiette mp3 per non danneggiare l’udito. Sempre in nome della dieta aveva chiesto al dipartimento dell’Agricoltura di vietare l’acquisto di bibite gassate e zuccherate con i “buoni alimentari” che il governo federale fornisce agli indigenti (1,7 solo a New York). Quasi volesse dire: se vuoi berti certe “schifezze” non lo fare coi soldi che lo Stato ti dà per sfamarti. Spesso, come in questo caso, Bloomberg si era lasciato prendere la mano dal paternalismo, con iniziative ispirate a un apparente buon senso (la salute) ma fortemente lesive della libertà. Quella libertà che, per un repubblicano come lui (anche se prima era democratico) era e deve restare sacra.

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