La pistola fumante non c’è ancora. Per trovarla è fondamentale che l’inchiesta sulla strage dell’aereo malese abbattuto sui cieli dell’Ucraina sia fatta da esperti internazionali, e che nessuno faccia il furbo. C’è il forte rischio, invece, che qualcuno stia brigando per nascondere tracce importanti. Ad avanzare il sospetto è il governo malese: ritiene che siano stati alterati indizi fondamentali nella zona dove si è schiantato il Boeing 777 della Malaysia Airlines e che questo rappresenti “un tradimento nei confronti di chi ha perso la vita. L’integrità del sito è stata compromessa e non vi sono indicazioni secondo cui gli indizi fondamentali siano stati conservati in loco. Inquinamento sulla scena dell’incidente possono distorcere l’indagine stessa”, ha detto il ministro dei trasporti malese Liow Tiong Lai.

Il presidente americano Barack Obama ha avuto colloqui telefonici con i leader di Germania, Regno Unito e Australia sulla vicenda dell’aereo abbattuto, mentre il vicepresidente John Biden ne ha discusso con il presidente ucraino Petro Poroshenko e il premier polacco Donald Tusk. E quanto ha riferito la Casa Bianca. I colloqui con Angela Merkel, David Cameron e Tony Abbott sono avvenuti dopo la conferenza stampa di Obama, in cui il presidente Usa ha dichiarato che l’aereo è stato abbattuto da un missile partito dalle zone sotto controllo dei ribelli filo-russi.

Obama ha definito l’evento tragico “un campanello d’allarme per l’Europa” a fronte dell’inasprirsi del conflitto nell’Ucraina dell’est, e ha rimarcato la necessità di imporre sanzioni più dure contro la Russia, accusata di destabilizzare il
paese. Messaggio ribadito telefonicamente a Merkel e Cameron, stando a quanto riferito dalla Casa Bianca. Da parte loro, il vicepresidente Biden e Tusk hanno sottolineato che la Russia “ha garantito armi e addestramento, comprese armi
contraerei, ai separatisti, con conseguenze gravemente destabilizzanti”.

L’inchiesta per fare luce su quanto accaduto si presenta complessa e piena di incognite: uno dei nodi principali da sciogliere è quello delle due scatole nere. Da Bruxelles, fonti della Commissione spiegano di non sapere dove siano e lo stesso portavoce della compagnia aerea è evasivo sull’argomento. I separatisti ucraini hanno annunciato di averne trovata una, e di volerla consegnare alla Russia. Ma Mosca prende le distanze e afferma di non “voler violare le norme”. Perché secondo le convenzioni internazionali è l’Ucraina competente per la conduzione dell’indagine e l’analisi del contenuto delle scatole nere. Personale dell’Fbi e del National transportation safety board (Ntsb), l’ente Usa per la sicurezza dei trasporti, è in viaggio verso l’Ucraina per contribuire alle indagini sul disastro. È stata la Casa Bianca a decidere la formazione della delegazione Usa, riferisce una fonte rimasta anonima vicina alle operazioni. Il centro di comando, ha detto, è stato allestito al dipartimento di Stato, dove rappresentanti delle agenzie che partecipano alla delegazione si sono riuniti per un incontro con la Cia sulla situazione politica e militare in Ucraina.

Quelle tracce viste dal satellite

Secondo quanto riferito da un’altra fonte rimasta anonima tutte le prove a disposizione di Washington, fra cui immagini satellitari, indicano che il Boeing 777 è stato abbattuto da un missile antiaereo SA-11 lanciato da forze separatiste dall’est dell’Ucraina. Gli Usa avrebbero identificato tre eventi distinti legati all’abbattimento: il primo è il lancio del missile dall’interno dei confini ucraini, il secondo è l’impatto con il 777 e il terzo è lo schianto al suolo del velivolo.

 

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