Scott Walker, astro nascente repubblicano
Il governatore del Wisconsin Scott Walker sta vivendo un periodo molto buono. Un sondaggio svolto in Iowa (il primo stato dove si terranno le primarie, in programma il 1° febbraio 2016) lo colloca al primo posto tra i 12 candidati del partito repubblicano, con il 25% dei consensi. Se dovesse imporsi nelle primarie del Gop, sarebbe il primo candidato non laureato negli ultimi 50 anni. In un lungo articolo il Washington Post ha affrontato il tema, sviscerandolo nei minimi dettagli: arrivato all’ultimo anno alla Marquette University ha accettato un buon lavoro (all’American Red Cross) e poi si è sposato, anziché finire gli studi (leggi l’articolo di Andrea Mancia). Può essere una questione di scarsa importanza, ma è quasi scontato che il tema verrà tirato fuori molte volte in campagna elettorale da parte dei suoi avversari. Ma torniamo al sondaggio dell’Iowa: dopo Walker troviamo Rand Paul (13%), Ben Carson e Mike Huckabee (11% ciascuno) e Jeb Bush (10%).
Ma quanto contano questi sondaggi un anno prima delle primarie?Più che altro servono a capire quanto siano conosciuti, o meno, i candidati. Ma non è detto che il più forte poi la spunti. Basti pensare a Rudy Giuliani e Hillary Clinton, che erano primi leader nei sondaggi fatti un anno prima che corressero per le primarie e poi non l’hanno spuntata.
Peter Brown, vice direttore del Quinnipiac Poll (che ha realizzato il sondaggio), sottolinea il fatto che Walker si sta facendo spazio all’interno del partito repubblicano e, da semi sconosciuto al di fuori del Wisconsin, ora è noto anche al di fuori e, in virtù di questo può raccogliere molti più fondi e reclutare i migliori collaboratori per il proprio staff.
Di recente Walker ha dimostrato una grande abilità nel finire al centro dell’attenzione dei media. Durante un dibattito in cui si parlava del patriottismo (o meno) di Obama (dopo il duro affondo di Giuliani), alla precisa domanda se il presidente sia cristiano ha risposto con un laconico “non so” (leggi l’articolo del Washington Post). Un modo come un altro per finire al centro del dibattito politico senza esporsi troppo, ma strizzando maliziosamente l’occhio all’ala più estrema del Gop, ferocemente anti Obama. Il sondaggio Quinnipiac evidenzia inoltre la debolezza delle candidature di Bush e Chris Christie.