De Blasio snobba Hillary Clinton
Dopo un rodaggio di alcuni mesi Hillary Clinton inizia ufficialmente la grande corsa per le primarie democratiche con un grande evento in programma sabato a New York. Mancherà – e l’assenza fa già discutere – il sindaco della Grande Mela Bill de Blasio. Che fino ad ora non ha ancora fornito il proprio sostegno all’ex segretario di Stato. La sua freddezza nei confronti di Hillary ormai è difficile da nascondere, tenendo conto anche del fatto che nel 2000 lui aveva collaborato alla campagna elettorale della Clinton per il Senato.
L’ex segretaria di Stato terrà un comizio in un luogo molto importante per i democratici, il Franklin Delano Roosevelt Memorial, a Roosevelt Island, un’isoletta tra Manhattan e il Queens.
Ma per quale motivo De Blasio ha scelto di snobbare in modo così clamoroso la Clinton? Alla base della scelta ci sono motivazioni politico-ideologiche: De Blasio e la senatrice anti-Wall Street Elizabeth Warren sono impegnati da mesi per cercare di risollevare l’anima ultra liberal del partito democratico, che fa riferimento, come “manifesto ideale”, all’ultimo lavoro del premio Nobel per l’economia Joseph Stiglitz. Il celebre economista ha presentato un programma in 12 punti che si chiama “Progressive Agenda to Combat Income Inequality”, un vero e proprio manifesto-agenda progressista per combattere le diseguaglianze sul fronte del reddito. De Blasio, così come la Warren, chiede che questo documento sia sottoscritto dal candidato democratico alla Casa Bianca.
La Clinton però al momento non ne vuol sapere, temendo di esporsi troppo a sinistra. Ma senza un appoggio al “programma liberal” De Blasio non darà il proprio endorsement. Ovviamente questa decisione crea non poche tensioni a sinistra e l’accusa, a De Blasio, di mettere le proprie idee (e ambizioni) al di sopra dell’interesse generale, che è la vittoria dei democratici alle prossime presidenziali. Difficile, anzi quasi impossibile che De Blasio decida di correre in proprio. Però potrebbe decidere di sotterrare l’ascia di guerra dopo aver fatto un gran baccano, dimostrando che la sua posizione, tutto sommato, deve essere tenuta in considerazione anche dalla “moderata” Hillary.