Biden1Strada spianata per Hillary Clinton dopo la decisione di Joe Biden di non correre per la primarie democratiche. Per comunicare la propria scelta il vicepresidente si è presentato davanti alla stampa accanto a Barack Obama e alla moglie Jill. “Penso che ormai siamo fuori tempo massimo, il tempo indispensabile per allestire una campagna vittoriosa per la nomination”, ha spiegato il vice presidente degli Stati Uniti nel Rose Garden della Casa Bianca.
Il motivo ufficiale della mancata candidatura, dunque, è non c’era più tempo. “Mentre la mia famiglia ed io eravamo presi dal lutto (per la morte, lo scorso maggio, del figlio Beau, ndr), ho detto più volte che questo processo avrebbe potuto chiudere la finestra temporale necessaria per organizzare una campagna realistica per la presidenza. E ora ho concluso che questa finestra si è chiusa”. In effetti, arrivati alla fine di ottobre, il tempo per organizzare una campagna elettorale era ormai agli sgoccioli. Ma in campo ci sarebbe stato, pur sempre, un vicepresidente, con un consenso più che lusinghiero secondo tutti i sondaggi. E la sua discesa in campo last minute avrebbe potuto avere un effetto dirompente. La motivazione comunicata da Biden, dunque, non è del tutto veritiera. Dietro alla sua scelta ci sono soprattutto ragioni politiche. E la scelta di presentarsi accanto a Obama per comunicare il proprio no, sembra voler sottolineare che è stata una decisione condivisa con il presidente. Che aveva, ed è cosa nota, più di un debito nei confronti dei Clinton.
“Anche se non sarò un candidato – ha tenuBiden2to a far sapere Biden – non rimarrò silenzioso. Intendo invece parlare forte e chiaro con l’obiettivo di influenzare quanto più potrò la posizione che dobbiamo assumere come partito, e la direzione che abbiamo bisogno d’intraprendere come nazione, nell’interesse di tutti gli americani”. Il vicepresidente ha esortato i democratici e gli avversari repubblicani a “porre fine alla politica di parte e divisiva che sta spaccando il Paese”: una politica “gretta e di bassa lega che è durata fin troppo”.
Poi si è tolto uno sfizio, rifilando una stilettata a Hillary: “Non penso che dovremmo considerare i repubblicani come nemici, non lo sono”. Era un chiaro riferimento alla Clinton, che solo pochi giorni fa li aveva definiti “i nemici di cui sono maggiormente orgogliosa”. “Loro sono l’opposizione, non il nemico”, ha ribadito Biden, “e per il bene del Paese dobbiamo lavorare insieme”.
democraticiChi resta in corsa tra i democratici. Oltre a Hillary Clinton, sempre più favorita, a contendersi la nomination per il partito dell’asinello restano il senatore del Vermont Bernie Sanders, che guadagna terreno nei sondaggi, ma che a detta di tutti non ha chance di nomination e tanto meno di elezione. In corsa, ma con ruoli da comprimari, Martin O’Malley, ex governatore del Maryland, e Lincoln Chafee, ex governatore di Rhode Island, mentre si è appena ritirato l’ex senatore della Virginia Jim Webb.
Dopo che Biden ha comunicato la scelta di farsi da parte, Hillary Clinton ha scritto questa frase su Twitter:  “Il vicepresidente Joe Biden è un buon amico e un grande uomo. Oggi e sempre, ispirata dal suo ottimismo e dal suo impegno a cambiare il mondo in meglio”.
Anche Donald Trump ha voluto commentare la scelta di Biden: “Credo che Joe Biden – ha twittato –abbia preso la decisione giusta, per sé e per la sua famiglia. Personalmente preferisco correre contro Hillary visto il suo pessimo operato”.

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