Trump_CruzCon un un’intervista al Washington Post Trump sferra un duro attacco a Ted Cruz, il senatore del Texas che, guardando i sondaggi, più lo impensierisce in questo momento (specie in Iowa). Lo fa sollevando un polverone sulla presunta ineleggibilità di Cruz, dovuta al fatto che è nato in Canada. In base alla legge per diventare presidenti degli Stati Uniti bisogna essere nati sul suolo americano, anche se in passato vi sono state delle eccezioni. Ad esempio quella di John McCain: il senatore dell’Arizona è nato a Colón (Panama), ma ha potuto candidarsi alla Casa Bianca perché dichiarato “natural born” dal Congresso, cioè uno straniero naturalizzato.

A Trump non interessa avere ragione a tutti i costi. L’importante è mettere in dubbio la candidatura di Cruz. “È un problema per lui e un problema per i repubblicani – ha osservato -. Poniamo che Cruz conquisti la nomination e che i democratici vogliano sollevare una questione legale, le cause durano anni, come si pensa che possa continuare la corsa?”. Il messaggio è chiaro: meglio evitare rischi e non far vincere uno che potrebbe finire nei guai. 8%. Come ha reagito Cruz? Minimizzando il problema: lui si dichiara un “natural born” americano, anche se suo padre è di origini cubane. Nel 2014 Cruz ha rinunciato alla cittadinanza canadese mantenendo solo quella Usa: “Le polemiche andranno avanti ma in termini legali è tutto chiaro”, dichiara sicuro Cruz.

La polemica, però, potrebbe travalicare i confini repubblicani. Josh Earnest, portavoce della Casa Bianca, di recente ha ironizzato sulla questione:  “Sarebbe buffo se dopo sette anni di sceneggiata sul certificato di nascita del presidente Obama l’elettorato repubblicano alle primarie scegliesse il senatore Cruz per la nomination, che non è nato negli Stati Uniti e ha rinunciato alla cittadinanza canadese solo 18 mesi fa”. Insomma, i democratici potrebbero essere tentati di rispolverare la vecchia polemica su Obama. La tesi dei “birthers“, com’è noto, era che Obama (nato da una cittadina americana e da un keniano) non fosse venuto alla luce alle Hawaii bensì in Kenya. Quando Obama esibì il certificato le polemiche non si placarono perché i birthers sostennero che era falso.

McCain dà ragione a Trump

Anche per il senatore repubblicano il fatto che il senatore del Texas candidato alla nomination repubblicana non sia nato nel territorio nazionale, anche se da una madre cittadina americana, potrebbe renderlo non eleggibile alla presidenza. E forse – ha detto ancora McCain – dovrebbe essere alla fine la Corte Suprema a decidere una volta per tutte l’interpretazione corretta del
famoso “natural born american” che la Costituzione pone come requisito per i candidati alla Casa Bianca. McCain afferma che il proprio caso non sia paragonabile a quello di Cruz: “Era una base militare americana (dice parlando del luogo dove lui è nato, ndr), è una cosa diversa essere nati in territorio straniero, e quindi penso che c’è una questione da affrontare. Io non sono un costituzionalista ma credo che valga la pena di analizzare la cosa, non credo che sia una richiesta illegittima”.

Cruz contrattacca

Cruz sostiene che quella della sua cittadinanza è “una non questione” e nega di aver mai avuto un passaporto canadese. “I media, con tutto il rispetto, amano concentrarsi su questioni un po’ stupide che attirano l’attenzione, ma noi dobbiamo concentrarci su quelle che contano”, ha detto il senatore texano alla Cnn.

 

 

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