Obama e la vedova di American Sniper
Dopo la firma del decreto per cercare di limitare le armi e le pesantissime critiche ricevute dai repubblicani, Barack Obama passa alla controffensiva mediatica, con interventi su radio, tv e giornali. Durante un dibattito organizzato dalla Cnn il presidente ha detto a chiare lettere che sua moglie Michelle non esiterebbe a comprare un’arma se invece che a Chicago, o alla Casa Bianca, la sua famiglia vivesse in campagna. Al di là della battuta a effetto (e della captatio benevolentiae) l’intento di Obama è quello di convincere gli americani che lui non ha intenzione di togliere loro il diritto di possedere armi, sancito dal secondo emendamento alla Costituzione.
Il presidente ha raccontato un aneddoto. Durante un tour elettorale in una zona rurale dell’Iowa insieme a Michelle, sua moglie gli disse: “Se dovessi vivere in una fattoria, lontana dall’ufficio dello sceriffo, dove chiunque può arrivare in qualsiasi momento, vorrei avere una pistola o un fucile per proteggere me e la mia famiglia”. Obama ha aggiunto che “(Michelle, ndr) aveva assolutamente ragione”, specificando inoltre di “non avere mai posseduto un’arma” e che nelle isole Hawaii, dove è nato e cresciuto, l’uso delle armi per sport e per la caccia non è così diffuso come in altre parti del Paese.
Obama ha poi tenuto a precisare che la sua azione non è tesa a colpire sportivi o cacciatori, e neanche, ovviamente, le persone che legittimamente vogliono un’arma per difendersi: “Tutti possiamo essere d’accordo sul fatto che sia ragionevole fare tutto il possibile per tenere le armi lontane da chi le vuole usare per fare del male agli altri o a se stessi”. Poi il presidente ha fatto notare che da quando lui è alla Casa Bianca le vendite di armi sono aumentate: “Sono stato una cosa positiva per i produttori di armi”. Ed ha aggiunto, tra il serio e il faceto, che dopo ogni suo intervento, come
quello dei giorni scorsi in cui ha annunciato i nuovi controlli sulle vendite, si registra un nuovo picco nella vendita delle armi. Questo in parte è dovuto, secondo Obama, al fatto che la “National Rifle Association sta facendo credere a molti dei suoi membri che qualcuno andrà a prendere le armi”. Il presidente ha anche criticato la potente lobby delle armi (Nra) per non aver accettato di partecipare al dibattito organizzato dalla Cnn per discutere con lui sulle armi, preferendo invece “continuare a diffondere questa tesi del complotto”.
Il dibattito alla Cnn, a cui erano stati invitati un centinaio di persone, era stato pubblicizzato da giorni ed è stato preceduto da una lettera aperta di Obama pubblicata dal New York Times nella quale Obama dice che “l”epidemia della violenza delle armi” è una vera e propria ”crisi nazionale” e che, proprio per questa ragione, serve una risposta nazionale. “Tutti – ha aggiunto – abbiamo una responsabilità e un ruolo da giocare”, ed ha poi anticipato che non appoggerà alcun candidato alle presidenziali ”che non sostenga una riforma di buon senso sulle armi da fuoco”.
Tra le persone che hanno rivolto una domanda a Obama, durante il dibattito, la moglie di While Kyle, il soldato che ha ispirato il film “American Sniper” e Jillian Soto, la sorella di una delle vittime della sparatoria alla scuola Sandy Hook (Connecticut), nel 2012.
A cosa punta davvero Obama, che tra un anno non sarà più alla Casa Bianca? Probabilmente intende trasformare la violenza delle armi in uno dei dei temi caldi della campagna elettorale. Ma sarebbe ingeneroso credere che, alla base della sua ultima battaglia, ci sia un mero calcolo politico. A sorpresa il primo a riconoscere a Obama di non essere un bugiardo è Trump. Sentite cosa ha detto quando qualcuno ha sottolineato che le lacrime di Obama erano solo una messinscena: “Credo fosse sincero. Probabilmente perderò cinque punti nei sondaggi per quello che sto dicendo, ma credo che sia una cosa che sente”.
Il battibecco con la vedova di “American Sniper
Durante il dibattito c’è stato un battibecco tra il presidente e la vedova di “American Sniper”, Taya Kyle, il cui marito (Chris Kyle, che ha ispirato il film) è il Navy Seal considerato il miglior cecchino d’America, assassinato nel 2013 nel poligono di tiro dove si allenava da un suo commilitone. “I controlli non serviranno a proteggerci. Voglio sperare – ha aggiunto – che non finirò per essere una di queste famiglie vittime della violenza da armi e che avrò la liberta di portare qualsiasi arma di cui ho bisogno. So che i controlli non mi impediranno di avere un’arma”. La vedova Kyle ha poi aggiunto che le misure proposte da Obama non avrebbero potuto impedire le stragi di massa, perché “le persone che decidono di uccidere infrangono le leggi e non hanno lo stesso codice di condotta morale dei cittadini onesti”.
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