La campagna elettorale di Donald Trump raggiunge l'ArizonaDifficile trovare qualcuno che sia rimasto dalla sua parte e non per ragioni di bottega (come Christie e Giuliani). Donald Trump non è mai stato così solo. La storia del video di undici anni fa con le frasi “sessiste” ha scatenato un putiferio contro il candidato repubblicano (guarda il video). Anche se, a dire il vero, non è emerso nulla di nuovo. Trump era ed è (anche) questo. Tra i tanti che hanno preso le distanze da Trump, fa rumore Mike Pence, candidato repubblicano alla vicepresidenza: “Come marito e padre, mi sono sentito offeso dalle parole e le azioni descritte da Donald Trump, non posso giustificarle o difenderle”. Poi però si è detto “grato” per le scuse pronunciate dal miliardario e ha detto di “pregare per la sua famiglia e di aspettare l’opportunità che avrà di mostrare cosa c’è nel suo cuore quando si presenterà davanti alla nazione in occasione del secondo dibattito televisivo con Hillary Clinton”.

A prendere le distanze da Trump è anche l’ex governatore repubblicano della California, Arnold Schwarzenegger: “Per la prima volta da quando sono diventato cittadino (americano) nel 1983, non voterò per il candidato repubblicano alla presidenza. Così come sono fiero di etichettarmi repubblicano – ha aggiunto – c’è un’etichetta a cui tengo sopra ogni altra cosa, americano. Quindi voglio prendere un momento oggi per ricordare ai miei colleghi repubblicani che non solo è accettabile preferire il tuo Paese al tuo partito, è un dovere”.

Se molti repubblicani gli hanno chiesto a viva voce di fare un passo indietro, Trump tiene duro e rilancia: “Le possibilità che io molli sono zero” perché “sto ricevendo un sostegno incredibile”. E ancora: “Non ho mai mollato. Chiunque mi conosca – ha detto al Wall Street Journal – sa che queste parole non riflettono chi sono. Le ho dette, ho sbagliato e mi scuso”. Le scuse, peraltro ribadite, sono una prima assoluta in 16 mesi di campagna elettorale, sottolinea il Journal, ma Trump è tornato all’attacco sostenendo che la rivelazione del Washington Post è solo un’operazione per “distrarre” l’attenzione del pubblico dalle sequela di accuse che muoverà nel secondo dibattito/duello con Hillary Clinton, nella notte tra domenica e lunedì a St Louis in Missouri. L’appuntamento è alle 21 ora della costa est americana (le 3 del mattino in Italia). A moderare saranno Martha Raddatz, di Abc, e Anderson Cooper di Cnn. Teatro dello scontro è la Washington University.

Critiche anche da Melania

Anche la moglie di “The Donald”,  Melania Knauss, 46 anni, ha definito “inaccettabili e offensive” le parole del marito anche se, consapevole del proprio ruolo, ha esortato gli elettori ad accettare le scuse. “Quelle parole sono inaccettabili ed offensive per me. Non rappresentano l’uomo che conosco. Lui ha il cuore e la mente di un leader e spero che la gente accetterà le sue scuse, come ho fatto io, e si concentrerà sugli importanti problemi che la nostra nazione ed il mondo deve affrontare”.

 

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