Washington, approvata la riforma delle tasse proposta dal presidente TrumpL’aveva promesso più di una volta, sia in campagna elettorale sia da presidente. Ora Donald Trump è riuscito a mantenere l’impegno. La sua riforma fiscale è stata approvata dal Congresso. Tagli alle tasse e tolte le multe per chi non sottoscrive una polizza sanitaria. Di fatto viene mandata in soffitta l’Obamacare, voluta dal predecessore di Trump nel 2010, che prevedeva l’obbligo di assicurarsi e, per le aziende, di assicurare i dipendenti. Riforma che i repubblicani, pu in netta maggioranza al Congresso, per due volte non erano riusciti ad abrogare, con profondo rammarico di Trump. L’Obamacare in realtà resta in piedi, ma senza uno dei suoi capisaldi. Trump esulta per la sforbiciata alle tasse: “È il più grande taglio alle tasse e il provvedimento di riforma della storia”, ha twittato il presidente. La riforma comporterà un aggravio di debito pubblico pari a 1.460 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni, ma i repubblicani sono convinti che si ridurrà a 1.000 miliardi tenuto conto della crescita economica che il taglio delle tasse potrà innescare.

A beneficiare di più dei tagli alle tasse, in vigore dall’anno fiscale 2018, saranno le imprese: la “corporate tax” passa dal 35 al 21%, un solo punto percentuale in più rispetto a quanto promesso dal presidente. Il prelievo fiscale per i più ricchi scende dal 39,6% al 37%. Le aliquote per i singoli contribuenti restano sette: invariate la più bassa e la penultima, le altre invece calano tutte.

Ecco quante tasse pagheranno gli americani

Washington, approvata la riforma delle tasse proposta dal presidente TrumpInvariata al 10% l’aliquota per chi guadagna fino 9.525 dollari come singolo, 19.050 per le coppie. Per i redditi da 9.525 a 38.700 dollari per i single e dai 19.050 ai 77.400 per le coppie l’aliquota scende dal 15 al 12%. Prelievo dal 25 al 22% per chi guadagna dai 38.700 a 82.500 dollari per i single, dai 77.400 a 165.000 per le coppie.

L’aliquota passa dal 28% al 24% per i single con un reddito da 82.500 a 157.500 dollari, e dai 165.000 a 315.000 per le coppie. Scendono di appena un punto, dal 33 al 32%, le tasse per i single da 157.500 a 200.000 dollari e per le coppie da 315.000 a 400.000 dollari. Resta invariata al 35%, invece, l’aliquota per i single con un reddito da 200.000 a 500.000 dollari e dai 400.000 a 600.000 per le coppie. Sforbiciata dal 39 al 37% per chi guadagna da solo tra oltre 500.000 dollari, se si è in due 600.000 dollari.

Previste importanti novità per le società multinazionali, specie nel settore hi-tech: nei loro confronti verrà applicata una tassa “una tantum” con un’aliquota molto bassa per il rientro dei profitti generati e lasciati all’estero (circa 2.500 miliardi di dollari). Dall’aliquota attuale del 35% si scende all’8% sugli asset non liquidi, al 15,5% per il denaro contante. Si calcola che solo con questo “scudo fiscale” le casse del Tesoro Usa dovrebbero incamerare circa 220 miliardi di dollari.

La Casa Bianca si aspetta grandi risultati da questa riforma fiscale (leggi qui). Una crescita del Pil dal 3 al 5% in dieci anni, con un aiuto (fiscale) che si concentra soprattutto le piccole imprese, il “principale motore dell’economia americana. In tutto sono circa 30milioni queste imprese, con 57,9 milioni di lavoratori impegnati. Con orgoglio l’amministrazione Trump ricorda che il 99% di queste piccole imprese si troveranno l’aliquota più bassa degli ultimi 80 anni. Una bella boccata d’ossigeno per ridare slancio, attraverso loro, all’economia americana. Molto soddisfatto lo speaker repubblicano della Camera, Paul Ryan: “Oggi diamo indietro i soldi al popolo di questo Paese”. Sottolinea un messaggio chiave che il Gop vuol lanciare agli americani: stavolta lo Stato non chiede piàù soldi ai contribuenti ma comincia a restituirli.

Ovviamente non mancano le polemiche da parte dei democratici, che stroncano la sforbiciata di Trump bollandola come un regalo fatto soprattutto alle grandi aziende e ai ricchi. Nancy Pelosi ha detto che “è un furto gigantesco e sfacciato contro la classe media e per tutte le persone che vogliono entrare a farne parte”. L’obiettivo del partito dell’Asinello è cambiare le cose subito dopo le elezioni di Midterm. Prima, però, dovranno vincerle. Ed è proprio quella la battaglia più importante per Trump. Se manterrà ben salda la maggioranza al Congresso potrà andare avanti col proprio programma. In caso contrario per lui gli spazi di manovra saranno giocoforza risicati. confidano di cambiare le cose dopo le elezioni di metà mandato del prossimo anno, che offriranno l’opportunità di controllare nuovamente la maggioranza sia alla Camera sia al Senato. La legge da poco approvata non è molto popolare, nonostante le insistenze dei Repubblicani, ed è quindi probabile che diventi uno dei temi centrali della campagna elettorale.

 

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